Sicurezza. Raffaelli: nessun caso Riccione, perché dovrei dimettermi?


Dopo la notte di vandalismi che si aggiunge ad una estate difficile per l’ordine pubblico a Riccione, l’assessore alla sicurezza e alla polizia municipale Elena Raffaelli rispedisce al mittente le richieste di dimissioni arrivate dalla minoranza. “Perché mai – scrive l’onorevole della Lega – dovrei dare le dimissioni quando la Giunta di Riccione ha fatto tutto quello che era possibile in tema di sicurezza. Semmai le dimissioni dovrebbero darle l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che è rimasta sorda a qualunque appello, e tutta la classe dirigente del PD e della sinistra che ha imposto al Paese e all’Emilia-Romagna, in particolare, fallimentari politiche immigratorie, di integrazione e della sicurezza. Questo non è un ‘caso Riccione’, ma un ‘caso generalizzato di tutta la riviera romagnola’”.
“L’ultimo tentativo – aggiunge – potrebbe essere l’intervento dell’Esercito, l’attivazione della Guardia di Finanza, la sospensione della fermata di Riccione per alcuni convogli ferroviari utilizzati dalle numerose gang di giovani nord-africani e africani che si riversano dalle città più a nord, sulla via Emilia, a Riccione per metterla a ferro e fuoco. E’ ora di dire basta, ma le risposte devono arrivare dalla Regione e dallo Stato. Oppure ci diano competenze, risorse e uomini per gestire la situazione come va fatto. Sia chiaro a tutti: siamo di fronte a gravissimi problemi di ordine pubblico che vanno gestiti senza falsi buonismi. Arrivano a Riccione decine e decine di giovani e giovanissimi di origine straniera, di seconda se non di terza generazione, che, nei fatti, ’occupano’ di prepotenza le città del turismo, dove bivaccano, rubano, spacciano, vandalizzano, picchiano, spaventano. La situazione è nota ed è quindi paradossale che né il presidente Stefano Bonaccini, né l’assessore al turismo Andrea Corsini abbiano espresso solidarietà, attivandosi di conseguenza. Eppure la Regione Emilia-Romagna ha scialacquato centinaia di milioni nel fallimentare vecchio progetto ‘Città sicure’ che non ha sortito alcun effetto. Gli amministratori di sinistra a guida delle città emiliano-romagnole continuano purtroppo a sottostimare il problema delle baby gang, lasciandole agire indisturbate. E’ ora che ritornino nella realtà, concorrendo a mettere in atto tutti i mezzi per risolvere o arginare il problema. In ogni caso, lo Stato e la Regione possono e devono fare di più. E noi continueremo a sollecitarli perché se ne assumano il carico e la responsabilità”.