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Rischi enormi per gli acquirenti

Colpo al mercato dei green pass falsi. Sequestrati in Italia 32 canali Telegram

In foto: Polizia Postale
Polizia Postale
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 9 ago 2021 11:24 ~ ultimo agg. 15:19
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1Un meccanismo illegale nonché altamente rischioso per gli avventati utenti, che prevedeva di affidare i propri dati e inviare pagamenti a venditori sconosciuti per finte certificazioni che difficilmente avrebbero funzionato. Ora a dare un grosso colpo al mercato dei green pass falsi in Italia sono le stesse forze dell’ordine.
Un’indagine effettuata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, di concerto con i Compartimenti di Milano e Bari, con il coordinamento delle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Roma, Milano e dei minorenni di Bari, ha portato a identificare, perquisire e indagare quattro soggetti, tra i quali due minori, gestori di diversi canali Telegram specializzati nell’offerta illegale di Certificati Green Pass Covid-19 falsi, per i reati di truffa e falso.
Le indagini sono scaturite da un monitoraggio della rete internet. Gli specialisti della Polizia Postale, tramite complesse analisi tecniche e finanziarie della block chain, la tecnologia alla base delle criptovalute, sono riusciti ad individuare i canali di vendita e ad identificarne gli amministratori.
Erano migliaia gli utenti iscritti ai canali su note piattaforme di comunicazione dove veniva proposta, con garanzia assoluta di anonimato, la vendita dei green pass falsi, da pagare in criptovaluta o buoni acquisto di piattaforme per lo shopping on-line, ad un prezzo compreso tra i 150 ed i 500 euro.
Sono in totale trentadue i canali Telegram sequestrati dagli agenti della Polizia Postale nel corso dell’indagine in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma su richiesta della Procura Capitolina.
L’attività investigativa, tutt’ora in corso, è rivolta all’identificazione degli amministratori di ulteriori canali individuati oltreché degli acquirenti.

dalla pagina FB Commissariato di PS online

Qualsiasi certificato Green Pass originale – ricorda la Polizia Postale – non può essere falsificato o manomesso poiché ogni certificazione viene prodotta digitalmente con una chiave privata del Ministero della Salute che ne assicura l’autenticità. Ad ogni controllo con la preposta App ufficiale VerificaC19, viene interrogata la banca dati ministeriale contenente l’elenco ufficiale della popolazione vaccinata e, di conseguenza, un QR-CODE generato con una certificazione non autentica, non supererebbe la procedura di verifica.