Vertenza salvataggio Rimini Sud. Sindacati coinvolgono Comune e Capitaneria


Dopo avere avviato formalmente la vertenza per la situazione contrattuale delle spiagge di Rimini sud (vedi notizia), i sindacati Fisascat Cisl e Filcams Cgil tornano a parlare del futuro del servizio di salvamento, ribadendo la necessità di una regia pubblica che lo sottragga alla gestione privata degli operatori come ipotizzato dall’assessore Frisoni.
Dopo avere esperito le formalità necessarie all’avvio dello stato di agitazione con la comunicazione agli uffici della Prefettura nei giorni scorsi, oggi sono stati trasmessi a Comune di Rimini e Capitaneria di Porto una richiesta di incontro in relazione ai temi di interesse generale che porta con sé la vertenza.
Scrivono Mirco Botteghi (Filcams) e Luigi D’Alessandro (Fisascat):
“La situazione che si profila all’avvio della stagione 2021 su ampie porzioni delle spiagge riminesi palesa l’oramai indifferibile esigenza di avviare quel confronto, anche richiamato lo scorso 27 aprile dalla Assessora Frisoni, volto al ripensamento strutturale del servizio pubblico essenziale di salvataggio. E’ evidente e sotto gli occhi di tutti che, sui temi inerenti la sicurezza della balneazione e la salute pubblica non possano essere le imprese balneari a determinare le regole, anno per anno e sulle singole concessioni: serve un sistema a forte regia pubblica. Filcams CGIL Rimini e Fisascat CISL Romagna sono a disposizione per gli approfondimenti necessari, da tenersi in sede di tavoli tecnici e comunque nel rispetto dei percorsi che saranno messi in campo dal Comune di Rimini”.
I temi della sicurezza della balneazione e della formazione professionale dei marinai di salvataggio sono infatti aspetti che oltre al confronto sindacale, richiedono, a nostro avviso, una presa in carico da parte delle Istituzioni.
Rispetto alle prese di posizione del Presidente della Cooperativa operatori di spiaggia di Rimini Sud, Mauro Vanni e alla sua preoccupazione di “stabilizzare i precari, può farlo facendosi nel contempo promotore dell’aumento degli orari di salvamento e del numero delle torrette”. Ipotizzando una volontà di rivalsa visto che “Nel 2020 la Cooperativa è stata costretta ad applicare integralmente il CCNL a seguito del nostro intervento”.