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La risposta di Vanni

I bagnini di salvataggio riminesi aprono la stagione con la vertenza Rimini Sud

In foto: una manifestazione dei marinai di salvataggio
una manifestazione dei marinai di salvataggio
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 10 mag 2021 19:20 ~ ultimo agg. 19:34
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I bagnini di salvataggio riminesi aprono la stagione con una vertenza aperta. Filcams CGIL Rimini e Fisascat CISL Romagna promuoveranno iniziative di sensibilizzazione e chiederanno formalmente l’apertura di un tavolo istituzionale sui temi della sicurezza della balneazione per la vertenza dei marinai di Rimini sud. Questa mattina, al porto di Rimini, hanno spiegato le loro ragioni.

Già lo scorso anno i bagnini di salvataggio erano stati protagonisti di una vertenza sulla corretta durata del contratto di lavoro. Garantendo comunque il servizio. E quest’anno arriva una nuova vertenza nella zona di Rimini sud. Oggetto di contestazione, la riduzione dell’orario da 48 a 40 ore settimanali, giustificata dagli operatori con l’assunzione di nuovo personale: le assunzioni vanno fatte, dicono i salvataggi, ma non riducendo i loro diritti.

Mauro Vanni, presidente della Cooperativa Bagnini Rimini sud, spiega che le 48 ore nascevano da una vecchia consuetudine di mettere a regime 8 ore di straordinario nel normale orario. Ora si fa ordine nel rapporto, garantendo comunque quanto previsto dal contratto nazionale e assumendo – per garantire la copertura di malattie e assenze – cinque giovani che altrimenti sarebbero rimasti precari. Senza pregiudicare il ricorso allo straordinario, quando necessario.

Altro punto contestato, l’introduzione di una “improvvisa e non giustificata” rotazione dei marinai sulle torrette, che per i sindacati mette a repentaglio la qualità del salvamenti. Si parla di spostamenti limitati, ribatte Vanni, che agevolano la possibilità di cambiamenti e sostituzioni quando necessario: “Ogni dipendente così è in grado di operare al massimo della sua efficienza in ogni situazione. La sua professionalità non si esaurisce certo in quei cento metri”.

I salvataggi non arretrano e si dicono pronti all’azione, pur limitati nella mobilitazione dal riconoscimento del loro servizio come essenziale. E aprono alla proposta dell’assessore Frisoni di una gestione con bandi pubblici finanziati dagli operatori del demanio: “Se è l’unico modo per svincolare il servizio di salvataggio da interessi privati di impresa, si provi questo sistema”, commenta Mirco Botteghi della Filcams Cgil di Rimini.


Le rivendicazioni dei Marinai di Salvataggio:

  • CHIEDIAMO LA MASSIMA SOLIDARIETA’ AI MARINAI DI SALVATAGGIO;

  • CHIEDIAMO UN NUOVO CONTRATTO INTEGRATIVO PROVINCIALE CHE GARANTISCA A TUTTI I MARINAI DI SALVATAGGIO – VECCHI E NUOVI ASSUNTI – UN ADEGUAMENTO ECONOMICO E NORMATIVO.

  • CHIEDIAMO CHE SI AFFRONTI UNA VOLTA PER TUTTE IL NODO DEL SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE DI SALVAMENTO SVINCOLATO DALLE DINAMICHE E DAI PARTICOLARI INTERESSI DELLE IMPRESE BALNEARI.

  • CHIEDIAMO GIUSTIZIA E OMOGENEITA’ PROVINCIALE NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, NELLE DOTAZIONI E NEI DISPOSITIVI DI SICUREZZA INDIVIDUALE. CI SONO AD ESEMPIO REALTA’ DOVE I MARINAI DEVONO PAGARSI DA SOLI IL CORSO DI AGGIORNAMENTO PER L’USO DEL DEFIBRILLATORE.