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Costi lievitati negli anni

Riccione Civica. Superare il modello Radio DJ e aprire un 'bando artistico'

In foto: un evento Deejay
un evento Deejay
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 8 mag 2021 15:09 ~ ultimo agg. 15:16
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In 7 anni i costi per Radio DJ. A cui aggiungere le spese “logistiche” della GEAT: soldi pubblici, non quantificabili ma comunque consistenti non quantificabili). A fare i conti è Riccione Civica, che propone una serie di riflessioni sulle gestione degli eventi musicali riccionesi.

Sui milioni di euro spesi negli ultimi anni per questi eventi, “Spese assolutamente rilevanti che dovrebbero servire a selezionare un pubblico ed ospiti adeguati economicamente a sostenere le nostre attività commerciali. Invece, il quadro attuale è desolante: le serrande chiuse si accoppiano ad un livello di nuove aperture spesso non in linea con gli standard medio-alti ai quali Riccione dovrebbe puntare. Il Covid è stata solo una “polpetta avvelenata” che ha colpito un settore commerciale già in netto declino per colpa di un turismo inefficiente economicamente.

Radio Dj, l’emittente di assoluto rilievo in Italia ha proposto un palinsesto che ha generato scarso valore aggiunto economico in città, ingaggiando inoltre gli artisti con formule non proprio efficienti: 2012, il costo del concerto live di un’ora e mezza di Luca Carboni: 36.300 euro. 2019, “Riccione un’estate con te”, tra metà luglio e metà agosto, una media di tre brani per 15 artisti che si esibiscono per un costo totale di 386.130 €, ossia 24.000 € in media per un artista.

“Un ‘ospitata” deve assolutamente avere un ingaggio molto più basso, non ci sono paragoni accettabili tra prezzo e contenuto. Ed ancora, in ottica di allungamento della stagione gli investimenti più importanti dovrebbero essere concentrati nei mesi più difficili come maggio, giungo e settembre.  La grande musica di qualità muove milioni di persone che “spendono” volentieri per le loro passioni. Purtroppo, l’offerta musicale riccionese si rivolge anche per Radio DJ esclusivamente alla generazione Z (i giovanissimi).

Come già evidenziato per la Notte Rosa, si tratta di “contenitori” e che vanno riempiti con i giusti contenuti di qualità. Deejay one stage è il format giusto? o anche questo è fatto per le generazioni Z? Non dimentichiamo che nel 2014 il Sindaco iniziò una vera e propria ritorsione della movida: stop della musica a mezzanotte, sanzioni ai PR e molteplici annunci di contrasto ad un turismo giovanile. Tuttavia, è evidente che il risultato è stato e continua ad essere l’opposto. Riccione è colma di giovanissimi.

Non comprendiamo perché in data 17/04/2021, l’Ass. Stefano Caldari asseriva che i giovanissimi non erano il Target di riferimento, mentre Linus, direttore di Radio Dj, annuncia l’esatto contrario. Un evidente stato confusionale.

Riccione civica ha interpellato diversi impresari del settore e pare che la strategia più consona sarebbe aprire un “Bando Artistico”, dove l‘amministrazione darà a tutti, in modo trasversale ed impersonale, la possibilità di aggiudicarsi la o le “scene” dell’intrattenimento in seguito ad un’analisi attenta del target al quale mirare.  Una sana competizione fra privati e professionisti aiuterebbe a diversificare la proposta e a superare questo monopolio. La musica d’eccellenza sarà una grande opportunità per sostenere e rilanciare Riccione. I grandi eventi si ripagano da soli con i biglietti e soprattutto le prevendite permettono ai nostri albergatori di programmare mesi prima un selezionato incoming turistico. I costi non sono un problema se ci sono i ricavi!