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Il paralimpico Lucarelli su Polisportiva: nuoterò mentre trovate mediazione

In foto: Cristian Lucarelli durante una competizione
Cristian Lucarelli durante una competizione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 23 mag 2021 12:31 ~ ultimo agg. 24 mag 13:15
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Una idea singolare ma che scuote il botta e risposta diventato tutto politico sulla polisportiva comunale di Riccione. E’ quella di Cristian Lucarelli ex infermiere e triatleta, oggi nuotatore paralimpico e membro del direttivo del Polisportiva. Lucarelli, che in piscina ha ritrovato il gusto per lo sport e per la vita è pronto a nuotare per tutto il tempo di un incontro di mediazione tra comune e direttivo: “faccio – scrive in una lettera aperta – quello che ho imparato a fare con le orecchie, con i denti, con quello che mi rimane del mio corpo: nuoto! Decida l’amministrazione quando incontrarsi con il Direttivo e dall’orario di inizio dell’incontro io inizierò a nuotare:  forse a 3 km ci arrivo, forse ci metterò 1h e 30’, minuto più minuto meno. Ma se non vi basta continuerò, con fatica e dolore, finché una mediazione non si trovi. Con fatica e dolore, come a volte la Politica deve essere. Mi sembra un giusto compromesso, almeno lo sport tornerà ad essere protagonista”. .
Cristian racconta che la Piscina di Riccione è diventata la sua seconda casa. E’ il luogo in cui ha imparato nuovamente a vivere e soprattutto a nuotare, “ed il merito è stato tutto degli uomini e delle donne che in quella piscina vivono e lavorano. Oggi sono un atleta tetraplegico che ha il vanto e l’onore di essere stato il primo nuotatore della squadra FINP (Federazione italiana Nuoto Paralimpico) della Polisportiva Riccione, che oggi dispone di diversi atleti. Ho partecipato a gare nelle piscine di mezza Italia, ma soprattutto ho gareggiato in acque libere, con un 3° e 5° posto ai Campionati italiani in Sardegna, rispettivamente nel 2019 e 2020, nella mia categoria s3/s6. Sempre portando con me i colori della Polisportiva Riccione”.
Lucarelli è entrato a fare parte del nuovo Direttivo, perché – dice – “è questo lo spirito che voglio si continui a respirare all’interno dei vari gruppi sportivi, uno spirito che si alimenta in ogni allenamento, in ogni gara, dal fatto stesso che si decida di uscire di casa per misurarsi costantemente con gli altri e con se stessi superando i propri limiti, fisici e mentali, nel bene e nel male.
In merito alla diatriba sulla polisportiva, scoppiata negli ultimi mesi scrive: “non viene mai citato lo sport, solo “sparate” e getti di fango su fango; solo ieri un titolo che inorridirebbe tutti gli atleti o i genitori dei tanti bambini/ragazzi che si allenano con frequenza a Riccione e in ogni altro posto. Dov’è lo sport in tutto questo?”.
“Durante la telecronaca degli Europei di nuoto, sabato, Riccione sarà stata citata almeno 20 volte per le gare che hanno visto protagonisti gli atleti azzurri. A  Riccione, grazie alla Polisportiva,  hanno gareggiato e gareggeranno insieme atleti normodotati e disabili in varie manifestazioni, sono quegli atleti che oggi hanno vinto gli Europei FINP con 80 medaglie. 
Continuo a chiedermi dov’è lo sport a Riccione oggi, offuscato da diatribe di bassa lega senza intenzione alcuna di sorreggere il movimento sportivo, educativo, ludico e sociale riccionese.
Parlano tutti: assessori, avvocati, partiti e liste civiche, albergatori, ma ognuno parla o urla al vento o alla pancia dei riccionesi. Chi dovrebbe parlare mettendosi ad un tavolo si sfila, rinunciando alla Politica con la P maiuscola e buttando tutto in baruffa e dietrologia da social.
Non è bastata la pandemia con le sue chiusure forzate, con i suoi lutti, con i suoi lockdown che con lo sport potrebbero trovare soluzioni proattive e di prevenzione. Questo è un gioco al massacro, dove è necessario creare fazioni, dividere, insinuare dubbi e continuare a “sparare sulla croce rossa”.