Ristorazione e bar, il nodo del consumo al banco vietato
La circolare emanata sabato dal Viminale, nella quale vengono chiariti alcuni aspetti pratici delle riaperture, sta creando non poche polemiche nel mondo della ristorazione. Da oggi, 26 aprile, come noto torna ad essere consentita l’apertura a pranzo e cena con consumo al tavolo “esclusivamente all’aperto e nella fascia oraria compresa tra le 5:00 e le 22:00”. L’oggetto del contendere è il capoverso della circolare nel quale si spiega che fino al 31 maggio “il servizio al banco rimarrà possibile in presenza di strutture che consentano la consumazione all’aperto”. Un concetto che non brilla certo per chiarezza. In sostanza: se ordino un caffè, lo prelevo al chiuso, ma per il primo sorso dovrò aspettare di essere seduto al tavolino all’aperto. Il problema è per quei locali che non hanno posti esterni e, stando alla circolare, non possono quindi somministrare neppure al bancone. A livello nazionale la Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) si sta già mobilitando visto che l’interpretazione del ministero dell’Interno risulta addirittura più restrittiva per i bar di quella adottata nei mesi scorsi in zona gialla. La circolare precisa poi che il consumo al tavolo è previsto “per un massimo di quattro persone, salvo che siano tutte conviventi“. Infine per i bar senza cucina (Ateco 56.3) resta confermato lo stop all’asporto alle 18. Potrà invece proseguire la somministrazione ai tavoli esterni. Per chi ne ha, ovviamente.