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Il bacino riminese

Il trasporto pubblico nell'anno della pandemia. L'indagine di Agenzia Mobilità

In foto: un bus Start Romagna
un bus Start Romagna
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
ven 23 apr 2021 15:41
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Proprio nell’anno della pandemia, Agenzia Mobilità Romagna ha deciso di sottoporre il servizio di trasporto pubblico locale al giudizio degli utenti. Ne è emerso un quadro tutto sommato buono sia in termini di soddisfazione che di sicurezza. L’indagine, con 3.600 interviste valide, si è concentrata nei mesi di settembre e ottobre, proprio all’avvio dell’anno scolastico.

In provincia di Rimini si registra il tasso più elevato di utilizzo dei mezzi pubblici, il 39,6% a fronte di una media romagnola inferiore al 38. Si riscontra nel riminese una sostanziale parità di genere tra gli utilizzatori. Gli studenti rappresentano il 14,2% dell’utenza nei tratti urbani e il 47,6% in quelli extraurbani. Percentuali in forte contrazione rispetto al 2019. I lavoratori sono invece la categoria che più sfrutta i bus nei tragitti urbani (46,3%). Tra i frequentatori più assidui ci sono poi i pensionati. L’età media è, nel bacino Romagna, 42 anni. Il titolo di studio più diffuso tra gli utenti è il diploma di scuola superiore, tranne nelle tratte extraurbane riminesi dove prevalgono le scuole medie. Cresce nel periodo autunnale 2020 il numero di persone che usa i mezzi meno di una volta a settimana, dato in forte discontinuità rispetto agli anni precedenti, anche se resta maggioritario l’utilizzo settimanale. Per chi sale sui bus in maniera occasionale, i motivi sono servizi, visite, svago e soprattutto acquisti. I picchi di utilizzo si concentrano tra le 7 e le 9 del mattino. Un focus particolare, è stato dedicato agli effetti della pandemia sull’uso dei mezzi pubblici: oltre sei intervistati su dieci hanno detto di non aver cambiato frequenza di utilizzo in seguito al lockdown. Chi invece ha modificato le proprie abitudini ha spiegato di averlo fatto per diverse esigenze di mobilità come l’avvento dello smartworking o della didattica. Solo il 23% invece ritiene insufficienti le misure anticontagio. Il giudizio complessivo sul servizio nel bacino di Rimini è 7,3 per le tratte urbane e 7,1 per quelle extraurbane.

La nota stampa

Fra le buone pratiche messe in atto da AMR – Agenzia Mobilità Romagnola, la società pubblica che provvede all’organizzazione e all’affidamento del servizio di Trasporto Pubblico Locale (TPL) nell’intera Romagna, rientrano le così dette “indagini di customer satisfaction”, cioè gli studi per verificare periodicamente il livello di soddisfazione dei clienti utilizzatori di quei servizi nelle tre Province romagnole. Valutare e monitorare la percezione degli utilizzatori sul livello qualitativo dei servizi ricevuti ha un valore strategico per AMR, che allo scopo effettua sistematicamente specifiche campagne di indagine centrate nei periodi più significativi per la fruizione dei servizi autofilotranviari, e più in dettaglio nel periodo tardo
autunnale per incontrare l’affluenza massiva e abituale degli utilizzatori sistematici, e nel periodo estivo per intercettare l’affluenza di turisti, visitatori e ospiti nei territori della costa romagnola più turisticamente vocati. Gli studi sono svolti da CSA Research, società specializzata nelle rilevazioni sulle diverse tematiche del trasporto pubblico, selezionata tramite specifica procedura concorsuale e oggi titolare di un contratto con AMR di 5 anni a garanzia di omogeneità metodologica, interpretativa e profondità storica dei risultati delle indagini. Secondo queste premesse e proseguendo sulla linea impostata nel 2017 alla nascita di AMR, vengono svolte annualmente due campagne di rilevazione, estiva ed autunnale. Nel 2020, anno caratterizzato dalla pandemia globale da COVID19 e dalle conseguenti restrizioni ad essa legate, AMR ha scelto di non svolgere la rilevazione estiva in  considerazione della situazione sanitaria e ritenendo l’assetto dei trasporti e la presenza turistica sul territorio non rappresentativa del servizio. Pur perdurando le restrizioni alla mobilità, la rilevazione autunnale è stata confermata e progettata, a garanzia della certezza di realizzazione in qualsiasi circostanza, nella cosiddetta modalità telefonica “CATI”. Tale tecnica di rilevazione, a differenza della metodologia “CAPI” (ndr. interviste sui mezzi/alle fermate), ha previsto il contatto telefonico con la popolazione residente nelle diverse province di riferimento nel rispetto della struttura demografica della popolazione; a fronte del contatto con 9.547 soggetti, sono state svolte 3.600 interviste valide a utenti dei servizi di TPL.

Utilizzo dei servizi
Il primo dato riscontrato è il livello di utilizzo dei servizi TPL, una sorta di indice semplificato di penetrazione dei servizi nella popolazione. Risulta che oltre un soggetto contattato su tre (37,9%) ha utilizzato – almeno una volta nel periodo settembre/ottobre 2020 – i mezzi di trasporto pubblico locale, con dati specifici sui tre
bacini provinciali molto simili tra loro. Questa informazione ha una grande significatività se calata in periodo di emergenza sanitaria e con vigenti restrizioni alla mobilità.

Profilazione utenza
Proprio per effetto delle differenti metodologia di rilevazione e condizioni di mobilità, l’utenza intercettata nell’indagine è diversa dall’utenza tradizionalmente intervistata nelle rilevazioni precedenti. Nell’autunno 2020 si osserva – a livello di Ambito Romagna – una diffusa parità di genere degli utilizzatori dei servizi di TPL ed una età media degli utilizzatori di 42 anni, in prevalenza studenti (24,1%) e pensionati (15,8%). Un elemento significativo di novità è relativo alla nazionalità degli utilizzatori dei servizi intervistati, che è italiana nell’oltre 98% dei casi. Anche nei singoli bacini provinciali si riscontra un maggiore equilibrio di genere degli utilizzatori, con l’eccezione di una spiccata prevalenza femminile nei servizi urbani di Forlì e Cesena. E’ nel servizio extraurbano di Forlì-Cesena che si osserva la percentuale maggiore di utenza maschile (53,6%). Nel campione intervistato sono presenti viaggiatori di tutte le età, con un calo della percentuale di giovanissimi fra i 14 e 20 anni e la maggiore presenza di fasce di età adulte e over 60 – in
particolare nella totalità dei servizi urbani. Si osserva quindi una maggiore presenza di occupati (principalmente nei servizi urbani). Nei servizi urbani di Forlì e Cesena si riscontra la più alta presenza di pensionati. Il titolo di studio più diffuso è quello della scuola media superiore, ovunque superiore al 40% ad eccezione dell’extraurbano di RN in cui prevale la scuola media inferiore (53,5%); la % di laureati è nettamente più alta della media nel servizio urbano di Cesena.

Abitudini di spostamento
Nel periodo autunnale 2020, pur a fronte di una maggioranza assoluta di utenti che si serve settimanalmente dei mezzi, si rileva in tutti i servizi una quota ampia di soggetti usano i mezzi meno di una
volta a settimana, dato che rappresenta forte discontinuità rispetto agli anni precedenti. In coerenza con il dato di frequenza si osserva anche un utilizzo diffuso del biglietto di corsa semplice. Tra le motivazioni di utilizzo del servizio risultano ovunque maggioritarie in questo periodo quelle a carattere non sistematico (servizi, visite, svago, affari e soprattutto acquisti). L’utilizzo legato al raggiungimento del posto di lavoro oscilla tra il 14% e il 19%, mentre quello riferito allo studio registra percentuali comprese tra il 10% e il 25% ed è presente soprattutto nei servizi extraurbani. Nelle giornate feriali dal lunedì al venerdì il servizio presenta un buon livello di utilizzo nelle diverse fasce orarie comprese tra le 7.00 e le 19.00 con concentrazioni maggiori tra le 7.00 e le 9.00. Quote rilevanti di intervistati, utenti di tutti i servizi, ritengono
opportuno l’utilizzo dei mezzi del TPL nelle aree ZTL urbane, con percentuale maggiore tra gli utilizzatori del servizio urbano di Forlì (74,5%).

Valutazioni
Per quanto concerne la qualità percepita, gli utilizzatori hanno espresso giudizi su una serie di circa 35 aspetti soggettivi, ordinati nei 6 “macrofattori” caratterizzanti il servizio, quali la sua  organizzazione, il comfort di viaggio, la attenzione verso il cliente, il personale delle aziende, il servizio reclami, la attenzione alle problematiche ambientali. Si sono registrati giudizi in generale più che positivi e compresi tra il 7,1 ed il 7,4 (scala 1-10) sui 6 macrofattori, meglio dettagliati nei grafici che seguono. Pur con
caratteristiche di progettazione e di utilizzo dei servizi diverse, e con target di clientela non esattamente sovrapponibili, non si rilevano differenze sostanziali nei diversi territori ma si confermano come in passato le punte di eccellenza sui servizi di Ravenna.

Emergenza Covid-19
Risulta particolarmente interessante l’approfondimento sulla percezione, da parte degli utenti, dei servizi di trasporto pubblico in epoca di pandemia globale. A fronte di una media di utenti pari al 56,3% che sostiene che la percezione dei servizi sia influenzata dalla
situazione emergenziale, quasi la metà di utilizzatori riscontra tale influenza solo in minima parte o per nulla. Il 63,2% degli utilizzatori sostiene di non aver cambiato frequenza di utilizzo del trasporto pubblico a seguito del lockdown della primavera 2020. Gli utilizzatori che invece denunciano un minor uso dei mezzi pubblici, nel 72,7% dei casi lo motivano con le cambiate esigenze di mobilità (es. smartworking, didattica a distanza, minori occasioni di spostamento, etc.), mentre solo il 23% lo motiva con le insufficienti misure anticontagio e quindi con il minore senso di sicurezza nell’uso dei servizi. Questo dato trova conferma anche nella percezione della sicurezza a bordo e alle fermate, che è considerata positivamente, con un voto medio pari a 6,7 (scala 1-10), equamente valutata tra servizi Urbani ed Extraurbani dei tre diversi bacini provinciali. Rispetto alle scelte future, si osserva una marcata fiducia verso il trasporto pubblico: quasi il 90% degli utenti del servizio conferma l’intenzione di voler utilizzare i servizi come nel periodo antecedente la pandemia.

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