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truffa piramidale

Convegno aziendale in un capannone a Rimini Nord, intervengono finanza e polizia

In foto: il capannone a Viserba dove si è tenuta la convention (foto Migliorini)
il capannone a Viserba dove si è tenuta la convention (foto Migliorini)
di Redazione   
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mar 6 apr 2021 12:57 ~ ultimo agg. 8 giu 13:47
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Un vero e proprio blitz della guardia di finanza di Rimini, con il supporto della polizia di Stato, dei carabinieri e dell’Esercito, in un capannone tra Viserba e le Celle dove all’interno erano presenti più di 100 persone, convocate per una convention aziendale nonostante le restrizioni previste dalla zona rossa. I finanzieri hanno riscontrato un assembramento a tutti gli effetti, in violazione ad ogni tipo di prescrizione in materia di distanziamento sociale.

Secondo i primi riscontri, un’azienda di marketing multilevel di prodotti per il benessere della persona e la sanificazione di ambienti, che da oltre un anno ha la propria sede in un capannone in via Galla Placidia, avrebbe organizzato in passato altri “eventi” del genere provocando le lamentele dei vicini, contrariati per i parcheggi selvaggi lungo la strada e l’elevato numero di persone presenti agli incontri.

Tutti i partecipanti sono stati identificati e man mano verranno sanzionati per violazione alla normativa anti-Covid che, nello specifico, vieta in questo periodo l’organizzazione e la partecipazione a convegni, congressi e eventi simili. L’ipotesi di reato per cui si procede e per la quale è stato emesso dal sostituto procuratore Davide Ercolani il provvedimento di perquisizione, è la truffa, presumibilmente commessa nei confronti dei nuovi affiliati, spesso giovani in cerca di occupazione che attratti dall’illusione di diventare dei manager con guadagni altissimi in breve tempo, diventano loro stessi acquirenti di quei beni che avrebbero dovuto vendere, spesso con contestuale ricorso a finanziamenti.

Sentendosi raggirati, nei giorni scorsi, quattro giovani si sono rivolti alla guardia di finanza, che ha fatto partire tutti gli accertamenti del caso fino all’ispezione odierna, con tanto di perquisizione negli uffici dell’azienda. Due al momento gli indagati: un riminese di 50 anni, titolare della concessionaria, e un 41enne originario di Ascoli Piceno che ricopre l’incarico di promotore.