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La lettera di SLC Cgil ai sindaci

Uffici ridotti e carenza di personale. il 1 marzo sciopero dei lavoratori delle Poste

In foto: un ufficio postale
un ufficio postale
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
dom 28 feb 2021 07:39 ~ ultimo agg. 07:43
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In occasione dello sciopero regionale dei lavoratori delle Poste indetto per il primo marzo, il sindacato SLC-CGIL, Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione, spiega le  motivazioni della protesta: la situazione di “forte criticità” negli uffici postali dovuta a riduzione degli uffici aperti e carenza di personale che, con l’emergenza sanitaria, hanno creato disagio per i cittadini.

“Da mesi – spiega il sindacato – denunciamo le forti criticità presenti negli uffici postali e nei centri di recapito e smistamento della nostra regione. Il motivo è legato alla carenza strutturale del personale, che tra l’altro sta producendo la messa in appalto ad aziende esterne delle linee di trasporto postale. È questo lo scenario che ci ha portato ad aprire una lunga mobilitazione, fino allo sciopero regionale per l’intera giornata di lunedì 1 marzo.
Il numero degli addetti, che ha subito un calo del 30% negli ultimi otto anni, è infatti insufficiente in tutti gli ambiti aziendali. Nel 2012 erano 11.100 gli addetti (tutti a tempo indeterminato), nel 2016 sono scesi a 9.457 (tutti a tempo indeterminato) per poi calare ancora nel 2020 fino a toccare quota 7.738 (ai quali vanno aggiunti 354 lavoratori precari) su un totale di 896 uffici postali.
E così il combinato disposto tra la difficile situazione sanitaria del Paese e le scelte di Poste Italiane di riorganizzarsi sul territorio senza un’adeguata copertura degli organici, sta provocando un forte ridimensionamento del servizio postale inteso come servizio pubblico, essenziale e universale, mettendo a serio rischio intere comunità della regione”.


La lettera invitata dal sindacato ai sindaci del territorio:

“Ai Sindaci dei Comuni della Provincia di Rimini

Gentilissimi, la scrivente Organizzazione Sindacale ha più volte denunciato nei tavoli sindacali deputati, la situazione di forte criticità presente negli Uffici Postali e nei Centri di Recapito di tutta la regione, dovuta alla carenza di personale in Poste Italiane SpA. Poste ha assunto, a seguito dell’emergenza sanitaria, autonomamente delle decisioni per modificare l’operatività di alcuni Uffici postali, riducendo gli orari e le giornate d’apertura al pubblico, con conseguente disagio per l’utenza.

A causa delle decisioni organizzative assunte da Poste, a seguito del minor numero di uffici aperti e della carenza di personale, si è verificato un aumento dei tempi di attesa per accedere agli uffici aperti e molti cittadini sono costretti a sostare all’esterno, per tempo prolungato, in attesa di accedere al servizio.

Riteniamo che Poste debba continuare a mantenere un ruolo fondamentale nel garantire un servizio pubblico essenziale ai cittadini con un numero congruo di uffici e orari di apertura al pubblico adeguati a rispondere alle esigenze dell’utenza. Inoltre, come affidataria del servizio universale, garantire, senza ritardi, la consegna di lettere e pacchi su tutto il territorio. La carenza di personale e le modalità organizzative adottate hanno comportato anche un aumento significativo di peggioramento delle condizioni lavorative dei dipendenti.

In questi giorni, in Emilia-Romagna, SLC-CGIL ha proclamato lo stato di agitazione con lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive dal 1 febbraio al 1 marzo, e dichiarato lo sciopero generale regionale per l’intera giornata 1 marzo 2021, a sostegno delle istanze delle lavoratrici e dei lavoratori di Poste Italiane SpA, in regione. Decisione maturata come necessità di mettere in campo tutte le azioni necessarie affinché Poste si convinca a ripristinare e rendere operativi gli Uffici postali con un adeguato contingente di personale per fornire un servizio di qualità ai cittadini. In tal senso rivendichiamo il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori ad avere migliori condizioni di lavoro e per la cittadinanza ad avere un servizio pubblico essenziale e universale.

Dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica e sociale si deve uscire rafforzando i diritti di cittadinanza e l’accesso ai servizi pubblici essenziali, per andare incontro a tutte le fasce della popolazione, senza escludere parti di territorio o di popolazione, ed in particolare quelle più bisognose.

Certi della vostra attenzione alle comunità che rappresentate, auspichiamo interventi finalizzati a far invertire le iniziative messe in atto da Poste Italiane spa anche sul nostro territorio provinciale, comunicando che, nel caso lo riteniate utile e necessario siamo disponibili ad un incontro, con la presenza del sindacato unitario confederale.