Indagato il presidente Bonaccini per il "caso Jolanda"
Dal Resto del Carlino arriva la notizia di un’indagine nei confronti di Stefano Bonaccini che proprio un anno fa, il 27 gennaio, veniva confermato alla guida dell’Emilia Romagna: il fascicolo aperto dalla Procura di Ferrara riguarda un caso relativo proprio alla campagna elettorale per le ultime regionali.
L’indagine con l’ipotesi di abuso d’ufficio nasce da un esposto del primo cittadino di Jolanda di Savoia (Ferrara), Paolo Pezzolato, secondo il quale Bonaccini avrebbe influito, per motivi politici, sul rifiuto di alcuni comuni limitrofi di condividere del personale per le necessità del suo comune. Alla denuncia è allegato l’audio di una telefonata in cui Bonaccini avrebbe espresso tutto il suo disappunto per la candidatura del vicesindaco Elisa Trombin con il centrodestra, rifiutando invecela proposta del centrosinistra. Il caso animò gli ultimi giorni della campagna elettorale dei 2020. La notizia dell’apertura del fascicolo era già emersa alcuni giorni fa. Ora c’è anche quell’iscrizione, come atto dovuto, del presidente Bonaccini che si era sempre dimostrato sicuro di poter smentire tutte le accuse.
Lucia Borgonzoni, senatrice Lega e all’epoca candidata del centrodestra: “L’iscrizione nel registro degli indagati del presidente Bonaccini ed i motivi che hanno portato a ciò, sono – se verificati nei termini riportati dalla stampa – dal punto di vista politico, di una gravità assoluta. Sul piano giudiziario faranno chiarezza i giudici e le indagini, sull’aspetto politico, è inaccettabile pensare che un presidente di regione possa fare pressioni di qualsiasi tipo su un eletto e rappresentante dei cittadini, che dipende per molti atti amministrativi dai fondi e dalle decisioni della regione stessa. Ci auguriamo che tale comportamento non sia stato messo in atto con altri amministratori, perché riteniamo che chi governa ha il dovere di trattare tutti allo stesso modo, non solo chi lo appoggia o gli è più vicino. Vedremo se la condanna giudiziaria arriverà, ma quella politica c’è già ed è irrevocabile”.
Il commento dei senatori emiliano-romagnoli della Lega Stefano Corti, Paolo Pisani, Maria Saponara e Maurizio Campari: “Sull’inchiesta in corso a carico del presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, da garantisti, abbiamo piena fiducia nel lavoro della Polizia Giudiziaria e ovviamente ci auspichiamo che sia fatta piena chiarezza sulla vicenda. Se si accerterà che qualcuno si è avvalso della propria posizione di potere e ne ha approfittato ai danni di un avversario politico in campagna elettorale, non sarà però solo una questione giudiziaria ma una gravissima questione morale”.