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Elezioni a Cattolica. Il Pd apre al dialogo col sindaco Gennari

In foto: il sindaco Gennari e il segretario Pd Sacchetti
il sindaco Gennari e il segretario Pd Sacchetti
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
sab 9 gen 2021 11:42 ~ ultimo agg. 11:44
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In vista delle amministrative che nel 2021 toccheranno cinque comuni riminesi (compreso il capoluogo), il Pd provinciale, per voce del segretario Filippo Sacchetti, definisce “non scontata un’alleanza locale col Cinque Stelle” ma “neanche esclusa“. Tutto partirà dai programmi per le città e una di queste, Cattolica, per cinque anni ha visto il Pd all’opposizione e il M5S al governo con il sindaco Mariano Gennari. Un sondaggio commissionato dal Pd a fine novembre ha evidenziato, rivela Sacchetti, che se Pd e M5S si presenteranno separati all’appuntamento elettorale sarebbe molto probabile la vittoria del centro destra. Da qui la volontà (ratificata da un confronto con i consiglieri comunali cattolichini) di aprire un dialogo con il sindaco Gennariconsci – scrive il segretario provinciale – che per avvicinare le due sponde di un fosso servono passi reciproci da entrambe le direzioni e che il difficile tentativo di unire le forze non ha altri scopi se non quello di dare ai cittadini di Cattolica la possibilità di confrontarsi con un’amministrazione di centro-sinistra e non di centro-destra“. L’ipotesi è quella di “aprire la porta a un possibile “contratto” locale e verificare se sia praticabile un percorso comune per il rilancio di Cattolica“. Tre i progetti che il Partito Democratico considera strategici: il trasferimento della scuola “Repubblica”, la variante del supermercato Macanno e Vgs e un netto miglioramento del progetto per il nuovo lungomare. “Progetti – scrive Sacchetti – che vanno rivisti insieme e su cui bisogna fare una riflessione profonda”.

A questo punto bisognerà valutare la volontà del sindaco Gennari di sedersi al tavolo e rimettere mano a progetti già avviati.

La nota di Filippo Sacchetti (Pd)

Si è appena chiuso un anno, il 2020, segnato da una pandemia che ha stravolto l’Italia e il mondo. Se ne sta aprendo un altro, il 2021, che sarà altrettanto delicato e costellato di sfide ai più svariati livelli. In primis quelle per la salute della popolazione e dell’economia che in questi giorni ha per fortuna visto l’avvio della maxi campagna vaccinale che dà un orizzonte alla tragica battaglia con il Covid mentre l’esecutivo è costretto ad adottare nuove restrizioni e gran parte d’Europa si affida ai lockdown per cercare di arrestare la terza ondata del virus.

E’ un momento delicatissimo, in cui la politica dovrebbe mostrare il meglio di sé e che il Partito Democratico vorrebbe affrontare con piglio per cercare di dare risposte a una popolazione stremata e per contribuire alla resistenza del sistema pubblico, in particolare del servizio sanitario. Ed è il momento della responsabilità nell’investire risorse per reagire alla crisi e ripartire dai punti fermi del programma “next generation”.

Sfide che ci impegnano anche al Governo del Paese, dove il presidente Giuseppe Conte è costretto invece in questi giorni ad affrontare una incomprensibile crisi di maggioranza innescata da Italia Viva che sta fronteggiando proprio grazie al contributo sostanziale del Pd. E se parliamo della maggioranza politica, parliamo della tenuta del contratto tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, sottoscritto nel settembre 2019 in una situazione di stallo causata dalle mire assolutiste di Matteo Salvini e della destra.

Un’alleanza che si è trovata appunto in breve alle prese la peggiore pandemia del dopoguerra, con effetti devastanti anche per il sistema economico e sociale.

Un dato che non va trascurato quando si restringe l’orizzonte alla nostra provincia e ai cinque Comuni che nel 2021 saranno chiamati alle urne: non sarà scontata un’alleanza locale tra Pd e Cinque Stelle, ma non sarà neanche esclusa in nessuna realtà. Di certo i ragionamenti partiranno e prenderanno le mosse dai contenuti e dai progetti per le città.

Una di queste è Cattolica, oggi governata dall’unico sindaco pentastellato in regione. Qui veniamo da 5 anni di opposizione su tutta la linea, nella quale abbiamo marcato diversità di approccio ai metodi e anche al merito delle scelte: oggi che siamo quasi alla fine del mandato, abbiamo intrapreso un percorso di confronto, nel Pd e con la coalizione, e ci siamo legittimamente posti il tema del dialogo con l’attuale primo cittadino. Consci che per avvicinare le due sponde di un fosso servono passi reciproci da entrambe le direzioni e che il difficile tentativo di unire le forze non ha altri scopi se non quello di dare ai cittadini di Cattolica la possibilità di confrontarsi con un’amministrazione di centro-sinistra e non di centro-destra: scenario probabile se dovessimo presentarci separati all’appuntamento elettorale. Ce lo dice anche un sondaggio approfondito commissionato a fine novembre in accordo con la segreteria locale del partito.

In una riunione di segreteria tenuta a inizio dicembre con i consiglieri comunali abbiamo quindi deciso di fare questo tentativo, di aprire la porta a un possibile “contratto” locale e verificare se sia praticabile un percorso comune per il rilancio di Cattolica, delle infrastrutture, della qualità urbana e dei servizi alla persona. Un percorso che passa dalla messa in discussione di tre progetti che il Partito Democratico considera strategici per lo sviluppo futuro: il trasferimento della scuola “della Repubblica”, la variante del supermercato Macanno e vgs e un netto miglioramento del progetto per il nuovo lungomare. Progetti che vanno rivisti insieme e su cui bisogna fare una riflessione profonda.

Il primo passo lo abbiamo fatto e stiamo ora in attesa di un riscontro e di una presa di coscienza collettiva che unisca e tenti per una volta di spingere la politica oltre il limite del singolo interesse e abbia ben chiaro cosa significherebbe consegnare Cattolica al centro destra: sarebbe un disperdere quel patrimonio che sentiamo di aver costruito con anni di sacrifici e valori che la sinistra ha saputo tradurre in fatti concreti.