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indagini chiuse

Rapine estive a Riccione, gli autori sono quattro minori e sei tra i 18 e i 21 anni

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 28 dic 2020 12:34 ~ ultimo agg. 29 dic 11:43
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Si sono chiuse con 10 denunce per rapina le indagini dei carabinieri di Riccione, che durante l’estate appena trascorsa hanno dovuto fronteggiare il cosiddetto fenomeno delle baby gang. Gruppi di ragazzini, infatti, tra luglio e agosto, si erano divertiti a terrorizzare alcuni coetanei, la maggior parte turisti, per le vie del centro della Perla Verde. Aggressioni (alcun anche con il coltello), minacce e rapine di soldi, cellulari e persino di indumenti griffati.

In particolare, nella tarda serata del 5 luglio scorso, un giovane turista modenese, mentre era sulla spiaggia davanti a piazzale Roma, era stato avvicinato da alcuni giovani, minacciato con un coltello e costretto a consegnare i contanti che aveva con sé, circa 100 euro. Nella denuncia effettuata la mattina successiva, i militari diretti dal capitano Luca Colombari, avevano concentrato la loro attenzione sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate lungo le vie del centro.

Ore e ore di filmati visionati e analizzati nel dettaglio hanno permesso di individuare i responsabili e ricostruire gli spostamenti compiuti da alcuni componenti del gruppo anche nei giorni precedenti. E così che gli investigatori hanno scoperto altre rapine e aggressioni (ad esempio per un felpa griffata o una catenina in oro) non denunciate dalle vittime per paura di ulteriori ritorsioni.

Tra i dieci denunciati, oltre a quattro minori, due del Bolognese e due del Milanese, ci sono un 21enne egiziano, con precedenti, residente a Bologna, un 19enne marocchino, anche lui con precedenti, residente in Puglia, e quattro 18enni, tre dei quali di Varese (anche loro con precedenti) e uno di Bologna incensurato. I componenti della baby gang si davano appuntamento a Riccione, dove alloggiavano in residence da pochi euro per qualche giorno, e la sera entravano in azione. Una volta ottenuti soldi, cellulari e catenine facevano perdere le proprie tracce fino al rientro nelle loro città di origine.