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conte da palazzo Chigi

Festività tra rosso e arancione. Varato il nuovo decreto del Governo

In foto: Giuseppe Conte
Giuseppe Conte
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 18 dic 2020 23:12 ~ ultimo agg. 19 dic 18:04
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E’ arrivato poco dopo le 20, al termine di una giornata convulsa di incontri e aspri confronti, il via libera del Consiglio dei ministri al decreto per la nuova stretta sulle prossime feste natalizie. Il premier le ha spiegate nel dettaglio in una conferenza stampa.

Come anticipato, già in giornata, l’intero paese sarà rosso dal 24 giorno della vigilia fino alla Befana, nei giorni festivi e prefestivi (il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre 2020 e 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio 2021). Sarà invece di colore ‘arancione’ nei giorni veriali (28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021). C’è però una deroga legata al valore della socialità di questi giorni ha detto il premier in conferenza  e che riguarda la possibilità di visite di due non conviventi ma escludendo dal conteggio gli ‘under 14’ anche nei giorni di festa.

Nei giorni rossi si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Il coprifuoco resta alle 22. E’ possibile uscire anche per partecipare alle funzioni religiose. È possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. “È una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione“.

“Nei giorni rossi saranno chiusi i centri estetici, bar e ristoranti e resteranno invece aperti supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri“, ha spiegato il premier.  Sarà possibile fare attività motoria vicino alla propria abitazione e sportiva all’aperto in forma individuale.

Nei giorni arancioni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 km ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21″, continua il premier.

In conferenza Conte ha parlato anche dei necessari ristori, visto che bar e ristoranti saranno sempre chiusi dalla vigili all’Epifania: “Siamo al fianco degli operatori che saranno coinvolti da queste misure. “Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto – ha detto – dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar – precisa Giuseppe Conte in conferenza stampa – Con il nuovo dl ristori di gennaio provvederemo a compensare delle perdite anche gli altri operatori oltre ai ristoranti e bar”

Sul ritorno alla scuola in presenza per i ragazzi più grandi il 7 gennaio: “Abbiamo programmato un recupero della didattica in presenza a partire dal 7 gennaio”, afferma. Per il governo la scuola non costituisce un focolaio, ma bisogna lavorare su ciò che ruota attorno alla scuola, a partire dai trasporti. E’ molto difficile organizzare gli ingressi scaglionati a livello nazionale“.