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Pd perplesso da dichiarazioni

Divieti balneazione. Rinvio a giudizio per il sindaco Tosi

In foto: Renata Tosi
Renata Tosi
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 3 Dic 2020 18:24 ~ ultimo agg. 28 Mag 05:58
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I fatti risalgono al 2015 e 2016 quando a Riccione, secondo l’accusa, in occasione di uno sforamento delle acque fognarie in mare non vennero tempestivamente apposti i divieti di balneazione. Fatti per i quali il giudice del tribunale di Rimini Vinicio Cantarini ha disposto il rinvio a giudizio per il sindaco Renata Tosi, per un ex assessore, per l’ex comandante della polizia locale Marullo, per un dirigente comunale e un ex dirigente Ausl. Lo riporta il Corriere Romagna. Le contestazioni riguardano abuso d’ufficio e rifiuto di atti d’ufficio. Il sindaco Tosi respinge le accuse, ribadisce la sua fiducia nella magistratura e ricorda come si tratti di un “rischio del mestiere” in cui sono già incorsi ex sindaci ed ex presidenti anche nella provincia di Rimini.

Pur ribadendo la propria aderenza ai principi garantisti, il Partito Democratico di Riccione si dice perplesso dalla dichiarazioni rilasciate dal sindaco. “Rileviamo – si legge in una nota – l’ipocrisia della prima cittadina quando fa menzione (quasi a voler far credere che vi sia da parte sua solidarietà) di altri ex amministratori provinciali e comunali che sono stati coinvolti in vicende giudiziarie in passato. Non dimentichiamo gli esposti alla procura della repubblica e alla corte dei conti che la stessa Tosi in passato ha formulato quando sedeva nei banchi dell’opposizione.
Il Pd sottolinea poi come “è ben noto che in occasione di uno sforamento di acque fognarie in mare vanno apposti tempestivamente gli appositi cartelli relativi al divieto di balneazione nelle zone di costa interessate. Non occorreva far altro che un atto d’ufficio che definiremmo di fatto scontato e dovuto. Cosa non avvenuta per motivi che ora la sindaca spiegherà al giudice durante il processo. Lo rilevammo allora e lo ribadiamo oggi: con la salute della gente non si scherza, anche a costo di dover scontentare per qualche giorno turisti e operatori balneari“.

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