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terrore tra i coetanei riminesi

Coltello alla gola e sigarette spente sulla mano, la Mobile arresta tre giovani bulli

In foto: Mattia Falso, capo della Mobile
Mattia Falso, capo della Mobile
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 3 dic 2020 16:18 ~ ultimo agg. 4 dic 13:06
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La Squadra mobile di Rimini ha arrestato i componenti di una baby gang che negli ultimi mesi ha seminato il terrore tra i ragazzi riminesi. Si tratta di tre magrebini di 17, 18 e 19 anni, sospettati di aver commesso due rapine avvenute a Rimini il 4 agosto ed il 10 ottobre scorsi. Questa mattina i poliziotti hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal gip del Tribunale per i Minorenni di Bologna e da quello del Tribunale di Rimini.

Stando alle indagini, i tre in passato avrebbero fatto parte di un gruppo, nato circa cinque anni fa negli istituti superiori della città e oggi non più in auge, che si divertiva a terrorizzare i coetanei  con minacce e aggressioni di vario tipo. Per entrare a farne parte era necessario superare delle cosiddette prove, che potevano consistere nel semplice furto di una bicicletta o nello schiaffeggiare degli ignari passanti.

Nel corso della rapina del 4 agosto scorso, avvenuta vicino al centro commerciale Le Befane, i tre bulli, dopo aver avvicinato la vittima con il pretesto di offrirle della marijuana ed averla convinta a seguirli nel parcheggio adiacente, l’avevano aggredita trattenendola per il collo e puntandole un coltello alla gola, riuscendo ad impossessandosi poi di 60 euro contenuti nel suo marsupio.

Il 19enne, che le indagini hanno identificato come “capo” del gruppo, è sospettato di aver commesso una seconda rapina, avvenuta la sera del 10 ottobre scorso nel centro storico di Rimini. In quell’occasione l’indagato, in compagnia di altri due minorenni, aveva avvicinato la vittima e, dopo averla convinta a seguirlo in piazza Malatesta in un luogo appartato, l’aveva schiaffeggiata e le aveva spento una sigaretta sulla mano. Sotto la minaccia di un coltello, poi, si era impossessato di un paio di cuffiette, di 10 euro e di un pacchetto di sigarette.

In entrambi i casi l’analisi delle telecamere di videosorveglianza e l’individuazione fotografica effettuata dalle vittime hanno consentito di identificare i tre magrebini. Il 17enne è stato arrestato lo scorso 2 ottobre, mentre i due maggiorenni sono stati condotti in carcere questa mattina.