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Scese da 81 a 60

Seconda ondata ma meno USCA in Regione

In foto: dal video U.S.C.A.
dal video U.S.C.A.
di Redazione   
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mar 10 nov 2020 14:39
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In un momento in cui sempre più cruciale risulta l’intervento domiciliare sui malati di Covid diminuiscono in Emilia Romagna le USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale. La notizia arriva da Silvia Zamboni vice presidente dell’Assemblea legislativa ed esponente del Gruppo Europa Verde che sul tema ha interrogato oggi l’assessore alla Sanità Raffaele Donini.  Da marzo 2020, mese in cui sono state istituite da un decreto del Governo, le USCA sono passate da 81 alle attuali 60 unità.

Esprimo il mio disappunto per questa diminuzione delle Usca nell’attuale fase di ripresa su larga scala del contagio – commenta Silvia Zamboni -. Si tratta di uno strumento strategico per allentare la pressione su gli ospedali. In base al decreto che le ha istituite, la Regione Emilia-Romagna deve garantire una unità speciale ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. I Verdi/Europa Verde ribadiscono quindi alla Giunta regionale la richiesta di aumentare il numero delle USCA sul territorio regionale anche oltre quanto previsto dal decreto, in proporzione in ogni provincia alla percentuale di persone contagiateLe Usca hanno dato prova di essere uno strumento prezioso e capillare per la cura e l’assistenza dei malati, permettendo al contempo di salvaguardare lo svolgimento delle normali funzioni degli ospedali di diagnosi e di cura non legate al COVID-19. Accolgo quindi con favore l’impegno dichiarato dall’Assessore Donini quest’oggi di rafforzare questi strumenti”.