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L'osservatorio della Cgia

Per colpa della pandemia ogni riminese perderà 3.000 euro nel 2020

di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 7 nov 2020 11:15 ~ ultimo agg. 16:25
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Nel 2020 a causa del Covid ogni abitante della provincia di Rimini perderà mediamente 3.058 euro. A stimare la contrazione del valore aggiunto ci ha pensato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Rimini è tra le 20 province italiane (18esima per l’esattezza) a pagare il dazio più alto in termini economici alla pandemia. Se il valore aggiunto per abitante nel 2019 era infatti di 26.818 euro, a fine 2020 scenderà a 23.760 con un calo dell’11,4%. Guardando solamente la percentuale e non il valore assoluto, solo Milano ha subito una diminuzione più elevata. Proprio il capoluogo lombardo è in vetta alla classifica, davanti a Bolzano e Modena. Tra le province più penalizzate ci sono anche Bologna, Reggio Emilia, Parma e Piacenza. Il calo medio in Emilia Romagna è di 3.229 euro ad abitante (-10,1%) mentre in Italia è di 2.484 euro (-9,7).

Secondo l’Ufficio studi della CGIA, il Pil dell’Emilia Romagna scivolerà allo stesso livello del 2000 con un balzo indietro di 20 anni. I dati peggiori sono però quelli che si registrano nelle regioni del Sud. L’Italia mediamente retrocederà al 1998. 22 anni persi.

La CGIA esprime poi preoccupazione per la tenuta occupazionale. Il blocco dei licenziamenti ha permesso di limitare i danni: gli occupati scenderanno infatti nel 2020 “solo” di circa 500 mila unità. Se però  nei prossimi mesi il numero dei disoccupati aumentasse troppo, la tenuta sociale del Paese sarebbe a forte rischio. In Emilia Romagna le stime evidenziano per il 2020 un calo di occupati del 2,1% in linea col dato nazionale.