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Prometeia - Camera Commercio

Valore aggiunto, tante incognite per le imprese riminesi

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 21 ott 2020 15:31 ~ ultimo agg. 15:48
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Gli ultimi scenari pubblicati da Prometeia su ottobre stimano complessivamente per il 2020 un calo del valore aggiunto per il territorio della Camera di Commercio della Romagna, che comprende le province di Forlì-Cesena e Rimini, pari al 10,3%. Per il 2021 è previsto in recupero con un +6,5%. Il valore aggiunto è la differenza fra il valore della produzione di beni e servizi e i costi sostenuti da parte delle singole unità produttive per l’acquisto di beni e servizi necessari alla produzione.

Ferme restando le condizioni attuali, lo scenario di ottobre ridimensiona leggermente la gravità delle perdite rispetto allo scenario di luglio per questo difficile 2020, contrassegnato dall’emergenza Covid e dalle sue conseguenze sull’economia. La seconda ondata della pandemia rischia però di compromettere il recupero dei mesi estivi.

In base alle previsioni di ottobre, il calo del Valore aggiunto della provincia di Rimini nel 2020 dovrebbe attestarsi attorno all’11,1%, rispetto al -10% dell’Emilia-Romagna e al -9,8% nazionale. La flessione del valore aggiunto è comune a tutti i principali macrosettori: -14,0% manifatturiero, -11,1% costruzioni, -11,2% servizi. Le esportazioni diminuiranno del 24,4% (-11,5% Emilia-Romagna, -12,6% Italia).

In termini di produttività e capacità di spesa, il reddito disponibile delle famiglie è previsto in flessione del 4,1% (-3,8% Emilia Romagna; -3,1% Italia); 23.800 euro il valore aggiunto per abitante (28.700 Emilia-Romagna; 23.200 Italia); 55.900 euro il valore aggiunto per occupato (64.400 Emilia-Romagna; 61.200 Italia).

Le forze di lavoro (somma tra occupati e disoccupati) sono previste in flessione del 2,1% e gli occupati del 3,1%. Il tasso di attività riferito al totale della popolazione è stimato al 47,1% (in flessione rispetto al 48,3% del 2019), superiore al dato regionale (47,9%) e nazionale (42,4%); il tasso di occupazione (riferito al totale degli occupati) si attesta al 42,9%, superiore al livello regionale (44,9%) e nazionale (38,2%); il tasso di disoccupazione è previsto all’8,9% (6,2% a livello regionale, 9,8% a livello nazionale) e in aumento nel 2021 (9,9%). Nel 2021, infine, si prevede un rimbalzo del valore aggiunto (+6,4%) a fronte di un +7,1% a livello regionale e +6,3% a livello nazionale.