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Gioiello da tutelare

Palas. Riccione Civica: salvaguardare proprietà pubblica, più trasparenza

In foto: Andrea Delbianco
Andrea Delbianco
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 23 ott 2020 13:07 ~ ultimo agg. 13:08
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Andrea Delbianco di Riccione Civica è intervenuto più volte negli ultimi anni per chiedere di salvaguardare la qualità e la proprietà pubblica del Palacongressi di Riccione. Un appello che si rinnova in questi giorni alla luce anche dei numeri che il Palas avrebbe fatto in queste settimane se non fosse arrivato dall’ultimo dpcm lo stop ai congressi: 4mila presenze per un fatturato stimato dal settore alberghiero di circa 500mila euro.  “Considerando che le presenze nel 2019 sono state pari a 90.000 – scrive Riccione Civica – possiamo tranquillamente affermare che nell’ultimo anno “pre-covid” l’attività della Palariccione ha generato oltre 11.000.000 € di fatturato solo nel settore alberghiero.” Numeri a cui va aggiunto il resto della ricaduta sul territorio in termini di ristorazione, intrattenimento e shopping. “Considerando le varie fonti ufficiali rilasciate dalle associazioni di categoria coinvolte in questo business, dobbiamo aggiungere infatti altri 70/80 € al giorno che, moltiplicati per 90.000 per un giorno e mezzo (presenza media in città) pro capite, superiamo la ragguardevole cifra di ben 10.000.000 € annui circa” per un volume complessivo di “20 milioni di euro, soprattutto fuori stagione.

Una premessa sui numeri che porta Delbianco a ricordare come il sindaco Tosi nel consiglio comunale sul Palas del giugno 2019 “non volle avallare una semplice richiesta che prevedeva l’impegno da parte della giunta di presentare uno studio di “impatto economico” per fare trasparenza ed informazione circa il valore economico che aveva l’attività della NewPalariccione per la città“.

Delbianco si chiede perché i numeri ora emersi non siano stati resi noti prima, vista la loro importanza. Il consigliere avanza poi dubbi sul cambio di statuto deciso dalla Giunta, e approvato la primavera scorsa in un Consiglio comunale “convocato in fretta e furia“, “che prevede un amministratore unico in luogo del consiglio di amministrazione anche se la legge nel caso specifico lo avrebbe potuto evitare“. Riccione Civica si chiedecome verrà garantita la trasparenza gestionale con un amministratore unicoe perché, a quasi 6 mesi, quell’unico amministratore non sia ancora stato nominato.
Noi vigileremo attentamente per la salvaguardia del bene pubblico e per evitare che uno dei gioielli di famiglia finisca in acque poco trasparenti, nell’interesse della collettività e del tessuto economico complessivo, ad oggi estremamente provato” conclude la nota firmata da Andrea Delbianco.