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L'impianto discusso

Eolico offshore. Energia Wind propone modifiche al progetto

In foto: eolico offshore
eolico offshore
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 16 ott 2020 11:53 ~ ultimo agg. 19:24
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Una revisione arrivata a seguito del confronto con enti locali e altre realtà coinvolte, che riduce le pale da 59 a 51 allontanando dalla costa le file di pale e ridimensionando lo spazio marino interessato: da 113 a 80 kmq. Per la società Energia Wind, si tratta di una “sensibile riduzione degli aerogeneratori”. Una riduzione che difficilmente convincerà chi da subito ha criticato l’opera dal punto di vista dell’impatto paesaggistico, visto che le pale restano ancora oltre cinquanta.

Energia Wind comunque aggiunge che l'”impostazione potrà essere uteriormente migliorata nel corso del progetto definitivo“, anche alla luce degli sviluppi delle tecnologie che già oggi sono evolute rispetto a quelle prese in considerazione nel progetto iniziale. Il nuovo studio preliminare sulla relazione percettiva tra la centrale eolica offshore e il paesaggio costiero è firmato dagli architetti Daniela Moderini e Giovanni Selano.

A seguito degli approfondimenti tematici effettuati a partire dalla data di presentazione del progetto (30 marzo 2020) – premette la società – degli incontri e interlocuzioni effettuati e delle Osservazioni pervenute, Energia Wind 2020 srl _ contestualmente al presente riscontro alle richieste di chiarimenti e integrazioni e dunque prima della prossima Conferenza di Servizi _ porta all’attenzione degli Enti e Soggetti interessati dal procedimento un’integrazione volontaria al progetto e relativa a una modifica in riduzione del numero di aerogeneratori (passando da 59 a 51 turbine) applicata a una delle alternative di layout già presentate (Layout n. 04); tale configurazione, è quella che meglio si presta a una riduzione e a venire incontro ad una serie di eccezioni emerse nel corso delle fasi procedimentali sin qui esperite; la modifica proposta produce un significativo allontanamento dell’impianto dalla linea di costa, e il layout che ne deriva meglio si adatta alle esigenze emerse durante gli incontri con le associazioni di categoria e le cooperative del settore pesca; tale impostazione potrà essere ulteriormente migliorata nel corso del progetto definitivo.
La modifica di layout presentata rientra nel perimetro dell’area marina in cui ricade lo specchio d’acqua richiesto preliminarmente in concessione, e la riduce sensibilmente dal momento che gli aerogeneratori si distanziano maggiormente dalla costa, rispetto alle posizioni riportate nei 4 layout alternativi proposti e riportati nella documentazione già agli atti”.
A partire dalla presentazione del progetto, Energia Wind 2020 srl ha avuto diverse interlocuzioni con aziende di riconosciuta caratura internazionale, al fine di verificare se vi fossero avanzamenti tecnologici significativi nel campo della progettazione e produzione su scala industriale di turbine aventi caratteristiche ottimali per renderle idonee alle peculiarità anemologiche del paraggio interessato“.

Nella revisione del Layout 04, lo stesso viene leggermente modificato al fine di mantenere le stesse caratteristiche pur con una sensibile riduzione degli aerogeneratori, che passano da 59 a 51. Per dare riscontro concreto al tema più volte emerso, soprattutto nelle osservazioni prodotte da Enti o Soggetti portatori di interesse, relativo alle preoccupazioni circa l’impatto visivo della Centrale eolica offshore, nella riduzione si è deciso di eliminare gli aerogeneratori più vicini alla costa, assicurando una maggiore distanza dell’impianto dalla stessa (gli aerogeneratori sono distanti ben oltre le 6 MN dalla linea di costa, ad eccezione dell’aerogeneratore N. 51 che si attesta prossimo alla linea delle 6 MN). La configurazione in riduzione del Layout 04 originariamente proposto, consente di liberare più spazio per altri usi del mare e, anche all’interno dell’ambito perimetrato dagli aerogeneratori, le distanze reciproche tra gli stessi e tra gli archi che definiscono le direttrici della composizione geometrica e architettonica del layout, sono tali da consentire il transito, la navigazione e la pesca senza particolari limitazioni, al netto delle disposizioni che verranno impartite dalle Autorità marittime competenti“.

L’area marina interessata dal progetto revisionato viene ridotta di 33 kmq rispetto all’area di 113,4 kmq individuata preliminarmente, che comprende tutti i layout alternativi proposti; nell’attuale configurazione l’area marina totale è di ca. 80 kmq. L’area effettivamente interessata dagli aerogeneratori, dalla proiezione delle pale, dalle sottostazioni marine e dai cavi sottomarini corrisponde a circa 1,3 kmq circa 1,6 % dell’area marina totale”.

Per quanto riguarda la tempistica, entro poche settimane la Capitaneria di Porto convocherà la conferenza dei servizi chiamata a dare parere, a maggioranza, su concessione demaniale, autorizzazione paesaggistica e d’esercizio che poi confluiranno nell’Autorizzazione Unica per la realizzazione, o meno, dell’impianto. Poi toccherà alla Valutazione di Impatto Ambientale e infine al ministero dell’Ambiente. Tempi serrati visto che, nonostante si tratti di un’opera privata, l’impianto è considerato di pubblica utilità e quindi è previsto un iter più snello.

La documentazione completa dell’integrazione è disponibile sul sito della Guardia Costiera di Rimini.