Indietro
menu
L'intervento a Stop 5G

Telecomunicazioni. Spinelli: sindaci non possono essere solo meri esecutori

In foto: Domenica Spinelli
Domenica Spinelli
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
sab 12 set 2020 08:53 ~ ultimo agg. 08:59
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Per spiegare la sua presenza oggi a Roma oggi alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione nazionale della Alleanza Italiana Stop 5G, in pieno “caso antenne” nel suo comune, il sindaco di Coriano Domenica Spinelli anticipa un passaggio del suo intervento: la Spinelli denuncia la condizione di meri esecutori nella quale le norme relegano oggi i sindaci.

“Ho scelto di condividere con voi questa mia riflessione oggi perché su tanti temi e soprattutto su quello della telecomunicazioni questa condizione ci preoccupa molto.

Il nostro ruolo di autorità sanitaria viene cancellato dalle norme nazionali , vedi Decreto Semplificazioni che riconosce il potere regolamentare ma di fatto lo limita con esclusioni di limitazioni. (Art 38 comma 6 decreto n.76 del 16/07/2020) Il principio di precauzione viene bypassato dalle valutazioni preventive affidate ad Arpa e Asl.

Inoltre le antenne in generale sono equiparate ad opere di urbanizzazione primaria quindi la loro collocazione prescinde dalla pianificazione territoriale. Capite bene come il Sindaco venga depotenziato anche dello strumento di pianificazione urbanistica. Le infrastrutture al paese servono ma ribadisco la necessità di controllo sanitario che ne garantisca certamente la non nocività e la necessità di una pianificazione nazionale.

Purtroppo nel 2020 è inaccettabile che un sindaco debba affrontare l’installazione di una antenna dovendo occuparsi solo dell’impatto estetico. Sono autorità sanitaria quindi rivendico la mia prerogativa ad esercitare questa funzione, le amministrazioni sono responsabili delle pianificazioni urbanistiche e soprattutto rivendichiamo la possibilità di esercitare la discrezionalità politica, che mi è data per agire in nome e per conto dei cittadini del territorio che mi ha scelto e non per essere semplici esecutori del volere del Governo, non basta la possibilità di redigere regolamenti che vengono poi resi inutili”.