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Verso il ricorso al Tar

Le antenne della discordia. Anche a Morciano un Comitato civico

In foto: l'antenna
l'antenna
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
dom 2 ago 2020 11:28 ~ ultimo agg. 11:35
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Nel riminese il tema delle nuove installazioni di antenne per la telefonia sta dando vita a proteste in tanti comuni: una situazione caotica tra cittadini preoccupati, nuove frontiere della telefonia mobile che partono senza adeguate campagne informative, autorizzazioni che sempre più spesso finiscono nei tribunali e decreti che riservano la competenza in materia allo stato. Anche a Morciano i cittadini si mobilitano in forma organizzata contro l’installazione di un’antenna, sostenendo il ricorso al Tar del Comune contro un’antenna posizionata nel centro cittadino.

Il Comitato Civico No Antenna dà appuntamento a giovedì 6 agosto, giorno di mercato, per una raccolta firme in via Roma.


Le lettera del Comitato:

L’argomento è attuale, attualissimo: antenne di telefonia mobile che spuntano ovunque ad una velocità apparentemente inspiegabile, gruppi di cittadini che si mobilitano, comuni che si dichiarano No5G, il nuovo Decreto Semplificazioni che pare voler mettere a tacere ogni questione ma che in verità non fa che ribadire, meglio puntualizzare quanto già definito per legge, ovvero che i Comuni non possono vietare le installazioni ma “solo” indicare i siti specifici in cui queste non possano essere collocate mediante uno strumento fondamentale, un Regolamento.

Oggetto del contendere è una recente installazione, una nuova antenna del gestore Wind – Tre, posizionata sul tetto di una palazzina privata proprio in pieno centro: siamo a Morciano di Romagna, in via XXV Luglio, la via prospiciente Piazza Risorgimento, che è anche il cuore pulsante della cittadina. Luogo centrale perché via di passaggio, terminazione del Centro storico di via Roma, affaccio di numerosi negozi e servizi, sede del mercato settimanale e fermo immagine della storica Fiera di San Gregorio… insomma a Morciano non abbiamo Piazza Navona, altra storia, altro contesto ma questo è il nostro centro. Chissà quale punto di vista sceglierebbe ora l’amato fotografo Polverelli per evitare di coinvolgere nella sua inquadratura questa bruttura: una mega antenna che si erge al di sopra di ogni edificio e che si impone con arroganza alla vista dei passanti come un totem votivo alla Dea tecnologia!

PERCHÉ I CITTADINI NON SONO SCESI IN PIAZZA A MANIFESTARE QUANDO HANNO MONTATO L’ANTENNA?

Facciamo un passo indietro. Ovviamente perché, come è avvenuto in molte altre realtà, l’antenna è stata installata in pieno lockdown, quando gli unici cittadini che potevano prenderne atto, attoniti e preoccupati, erano coloro che ad oggi l’antenna se la ritrovano attaccata a casa, che punta dritta ai loro balconi, ai loro giardini, ai “contenitori” di quella quotidianità familiare e/o lavorativa che è ora minacciata, oscurata da una preoccupazione crescente… perché, checché se ne dica, e di letteratura scientifica ed indipendente in merito ce n’è in abbondanza, l’inquinamento elettromagnetico non è fantascienza e i danni alla salute sono una certezza.

Alcuni passi, ancora slegati tra loro, hanno quindi iniziato a tracciare dei percorsi: alcuni residenti hanno iniziato a bussare alle porte di quegli Enti che sono preposti a decidere in merito alle installazioni, Comune, Suap, Arpae, Asl cercando di tradurre un lessico poco noto; sono state lanciate petizioni online o cartacee che hanno raccolto centinaia di firme… quando ancora la comunicazione non era agevole perché le restrizione dettate dall’emergenza sanitaria di certo non aiutavano l’aggregazione, il confronto. Quello che è emerso è alla portata di chiunque ne voglia prendere visione traendo le proprie conclusioni ma che in breve si può riassumere in questo modo: a seguito di una Conferenza dei Servizi, alla quale hanno partecipato i rappresentanti degli enti preposti a decidere, lo SUAP dell’Unione della Valconca ha rilasciato l’autorizzazione al richiedente Wind – Tre, con la seguente motivazione “dato atto dei pareri espressi che a maggioranza sono favorevoli alla realizzazione dell’opera” ovvero Arpae e Asl hanno espresso parere favorevole a seguito di osservazioni fatte mediante simulazioni dei campi elettromagnetici prodotti nella zona di interesse dalla nuova installazione mentre il Comune di Morciano di Romagna aveva espresso parere contrario avvalendosi di una incompatibilità con la destinazione urbanistica.

CHE COSA HA FATTO IL COMUNE?

L’iter non si è però concluso: nel mese di maggio 2020 il Comune ha presentato opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e contestualmente è stata emanata un’ordinanza di sospensione dei lavori relativi all’infrastruttura in oggetto ma l’antenna è entrata comunque in funzione.

Nella serata di giovedì 23 luglio 2020 si è svolto un incontro pubblico nella Sala Ex Lavatoio, richiesto da alcuni cittadini attivamente interessati alla questione: durante la serata è intervenuto il Sindaco Ciotti che ha illustrato la documentazione contenente l’iter intercorso dall’estate del 2019 (quando giunse la richiesta del gestore Wind-Tre) ad oggi ed ha dichiarato ai convenuti l’intenzione, confermata in questi giorni, di fare ricorso al Tar. Ricorso al quale possono aderire anche i cittadini.

Ha inoltre dato lettura del “Regolamento Comunale per l’installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti per la telefonia cellulare” datato luglio 2020.

QUALI SONO GLI OBBIETTIVI DEL COMITATO CIVICO NO ANTENNA?

La questione è articolata e di non facile lettura per il comune cittadino ma occorre non perdere di vista l’obiettivo o meglio gli obiettivi: uno puntuale, urgente che è la rimozione dell’antenna di via XXV Luglio, la cui collocazione è inaccettabile sotto ogni punto di vista; uno più ampio e lungimirante, già in ritardo sui tempi in verità, ovvero un’azione di controllo, monitoraggio e informazione su tutto quanto concerne le future installazione ed il suo ineludibile corollario: l’aumento esponenziale dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.

Con questi intenti nasce quindi il COMITATO CIVICO NO ANTENNA, a richiamare appunto un obiettivo urgente ma con la volontà di aprirsi contemporaneamente a tutta la cittadinanza ed alla vallata verso un’azione di attenzione costante a quanto ci circonda. La finalità generale non è certo quella di negare il tanto declamato “progresso”, interessi e forze troppo grandi lo conducono ma è certamente quello di indurre i singoli cittadini ad una maggiore consapevolezza: la salute è un diritto inalienabile, un bene comune, sancito dalla nostra Costituzione e l’interesse privato non dovrebbe sovrastare quello pubblico andandolo appunto a negare.

CHE COSA SI CHIEDE AL COMUNE DI MORCIANO DI ROMAGNA ED ALL’UNIONE DELLA VALCONCA?

Il Comune che ha confini con altri cinque Comuni in una esigua vallata e l’Unione della Valconca hanno il dovere di tutelare la salute dei propri cittadini e l’ambiente naturale ed antropico entro i propri confini e competenze, questo è quanto chiediamo: che questa azione si traduca in un Regolamento puntuale e non generico al livello del Comune di Morciano di Romagna e di tutti i Comuni dell’Unione della Valconca, accompagnato da campagne di informazione, dalla consulenza degli esperti che contribuiscano a promuovere una corretta e quanto più equa informazione possibile ai cittadini; che soprattutto sia vigile e presente in un’azione di monitoraggio continuo dei livelli di campo elettromagnetico data la presumibile implementazione delle antenne sul territorio con le annesse nuove tecnologie (5G) di cui ad oggi in verità si conosce ben poco.

Il COMITATO CIVICO NO ANTENNA è appena nato ma ha bisogno dei cittadini per crescere e per diventare un interlocutore forte: nella giornata di giovedì 6 agosto, giorno di mercato, verranno raccolte firme presso un banchetto in Via Roma.