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Per quattro ore

Sabato sciopero dei trasporti. Sindacati chiedono risposte, non "equilibrismi"

di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 9 lug 2020 16:05 ~ ultimo agg. 16:13
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Tornano a farsi tesi i rapporti tra i sindacati dei trasporti e Start Romagna. Per sabato è stato indetto uno sciopero di quattro ore, dalle 17.30 alle 21.30, su tutto il territorio del bacino romagnolo. Diverse le motivazioni, dall’erogazione del welfare aziendale, all’utilizzo delle ferie. alla sicurezza sui mezzi. Lo sciopero è indetto da FITCISL, UilTrasporti, USB Lavoro Privato e UGL autoferrotramvieri che sollecitano un accordo condiviso da tutte le sigle sindacali, e non la riproposizione di un accordo accettato solo da alcune. 


L’intervento dei sindacati:

FITCISL, UilTrasporti, USB L.P. e UGL autoferrotramvieri di Ravenna, Rimini, Forlì/Cesena, dopo innumerevoli tentativi di arrivare ad un accordo con Start Romagna spa per dare attuazione all’accordo sull’accesso al Fondo Bilaterale di Solidarietà (FBS), e contestualmente ottenere soluzione di diverse criticità aziendali che continuano ad emergere, sono state costrette a ricorrere alla proclamazione dello stato di agitazione comunicato il giorno 26/05/2020 e, successivamente, alla proclamazione di uno sciopero
su tutti i Bacini del territorio romagnolo di 4 ore per il giorno 11 luglio 2020 dalle 17,30 alle 21,30.
Gli argomenti principali nel Bacino romagnolo posti sul tavolo sono:
Erogazione aziendale del welfare, già contrattualizzato attraverso il servizio mensa, nel periodo emergenza COVID-19 e garantendone la certezza anche oltre la scadenza di validità dell’OdS, termine probabilmente insufficiente a garantirne l’erogazione.
l’utilizzo aziendale delle ferie del 2019, contrattualmente fruibili al fine di limitare l’accesso al fondo del lavoratore, che è avvenuto non con criteri alternativi alle giornate di fondo ma a quelle di lavoro snaturandone la finalità inserita nell’accordo del 27/03/2020 e aumentando le giornate di accesso al fondo. Tale comportamento della direzione sembrerebbe finalizzato al prosciugamento del FBS
garantendo un abbassamento dei costi del personale a fini finanziari, provocando una ulteriore e inaccettabile diminuzione dello stipendio dei lavoratori. Inoltre la mancata condivisione dei relativi dati, in forma analitica e il riconoscimento dei ratei di tredicesima, quattordicesima, tfr e ferie per le giornate di accesso al fondo dei lavoratori.
Criticità sul sistema di gestione/elevazione delle contestazioni disciplinari relative ai criteri di sicurezza delle fermate, per l’accesso al Tpl dei diversamente abili; la necessità di una visione d’insieme per contribuire ad un miglioramento della gestione/rapporto con l’utenza a fronte dello stato attuale delle fermate.
Errata delega di responsabilità a carico del conducente (ods 145/2020) rispetto alla garanzia del numero massimo di passeggeri a bordo e modalità di inibizione della salita.
Oltre quelli di interesse comune (per le tre province) vi sono numerosi altri punti che determinano una netta rottura con questa gestione.
La direzione aziendale, nonostante la garanzia dei corrispettivi versati al Trasporto pubblico locale, ha più volte rigettato le aperture avanzate dalle scriventi, continuando a riproporre un accordo condiviso solo con alcune sigle e risalente a circa tre mesi fa. La gestione aziendale delle relazioni industriali/sindacali sta vedendo in questo periodo l’apice di una ormai cronica inefficacia, evidenziata dai ripetuti tentativi di aggirare i rapporti con le rappresentanze sindacali nel tavolo di confronto aziendale, alla ricerca di risposte non attinenti la soluzione dei problemi ma più a equilibrismi appartenenti a un retaggio passato. Considerando prevalenti le necessità di ripresa commerciale e economica dei nostri territori, le scriventi continueranno comunque a ricercare ininterrottamente un’intesa con l’azienda e tutte le OO.SS