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Parco Eolico. Pecci (lega): "il Pd fa il pesce in barile"

In foto: Marzio Pecci
Marzio Pecci
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 20 giu 2020 15:34
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Alle voci del dibattito in merito al progetto per un parco eolico davanti alla costa riminese, si aggiunge quella del capogruppo della Lega a Rimini Marzio Pecci. “Per chi ha la memoria corta – scrive – voglio ricordare che già negli anni 2013/2015 era allo studio il progetto di un impianto eolico in Emilia Romagna, più o meno, al largo di Bellaria/Cesenatico e col tempo non se ne fece niente. Ora il progetto si sposta verso sud ed interessa la costa dei comuni da Rimini a Cattolica“.

Pecci ribadisce il no della Lega e si dice certo che il progetto “non potrà superare i veti del Ministero dei beni culturali e delle Soprintendenze che, da sempre, hanno opposto netto rifiuto nei confronti degli impianti eolici off shore“.

Poi il capogruppo del Carroccio passa alle considerazioni  politiche: “ciò che stupisce è il fatto che il PD, sul tema, faccia il pesce in barile, confermando, così ancora una volta, di essere un “capitan tentenna” su questioni di grande rilievo per il territorio. Noi vogliamo essere chiari su questi progetti: il patrimonio paesaggistico e lo skyline non possono essere deturpati dagli impianti eolici off-shore. Ciò non vuole dire essere contrari all’energia pulita, ma sostenere le altre forme quali il solare, l’idroelettrico, le biomasse e la geotermia“.

Pecci allarga poi la riflessione al Governo nazionale e all’Ue: “come al solito, anche su questo tema, il Governo ed il PD arrivano ultimi. In Germania ad esempio si stanno già ponendo il problema della antieconomicità degli impianti eolici, una volta venuti a meno gli incentivi, nonché la irrecuperabilità delle pale dismesse. Purtroppo la politica ambientale in Italia presenta ancora molte ombre per cui occorre portarla al centro della politica economica con il “Green new Deal” della Van der Leyen“.

Il consigliere leghista auspica “una nuova educazione di rimodulazione dei consumi, di “etica dei consumi” e di “economia etica“. “L’ambiente – prosegue – non è solo “cosa da giovani”, come vuole far credere qualche movimento ambientalista o qualche personaggio che vuole sfruttare l’immagine di Greta Thunberg, ma è “cosa di tutti” perché è il mondo in cui viviamo. Se una distinzione vogliamo farla, allora si può dire che sono proprio gli anziani ad avere la sensibilità, l’attenzione e l’esperienza che la vera politica ambientale richiede“.

Pecci passa poi alla parte concreta, quella delle risorse, chiedendo “investimenti nelle strutture aziendali per modificare, in senso ambientale, i processi produttivi, là dove ancora non è stato fatto, procedendo con la revisione del piano energetico e con la promozione di modi di consumo che possono rendere compatibile e sostenibile lo sviluppo economico e sociale con la tutela dell’ambiente, in un concetto più esteso di benessere“.

Prepariamo dunque idee e strumenti per un nuovo sviluppo ambientale, in primo luogo riminese, che comprenda una maggiore volontà di agire comune abbandonando la frammentazione e la separazione delle politiche di questa o quella forza partitica. L’ambiente è di tutti” conclude.