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Attualità Provincia

Dalla Regione 1,1 milioni per il sostegno all'affitto

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 9 giu 2020 14:48 ~ ultimo agg. 14:49
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La Regione Emilia-Romagna ha destinato circa 15 milioni di euro (14.971.515) per sostenere le famiglie nel pagamento della pigione e nella rinegoziazione dei canoni di locazione ad uso abitativo a seguito dell’emergenza sanitaria. Di questi, 1.129.825 euro spettano al territorio riminese, ripartiti tra i due distretti della Provincia: al Distretto di Riccione 367.816 euro, mentre a quello di Rimini 762.009 euro.

Le risorse provengono per due terzi, quindi 10 milioni, dal bilancio regionale, e per il resto, 4,9 milioni, dalla dotazione 2020 del Fondo Statale per il sostegno alla locazione.

L’intento della Regione è di erogare i contributi con procedure veloci e lasciando ampia flessibilità ai Comuni sull’impiego delle risorse.

Si tratta di un bonus fino a 1500 euro, che sale a 2 mila o 3 mila euro per i proprietari che accettano di rinegoziare il contratto d’affitto riducendo il canone a favore dell’inquilino, convertendolo in affitto a canone concordato o stipulandone uno nuovo.

Possono fare richiesta i soggetti aventi Isee 2020 non superiore ai 35 mila euro e, se superiore ai 3 mila euro, con un’autocertificazione che documenti vi sia stata una diminuzione del reddito di almeno il 20% negli ultimi tre mesi rispetto al reddito trimestrale medio del 2019. E’ sufficiente il domicilio nell’alloggio in cui si abita con regolare contratto d’affitto, così da permettere di accedere al contributo regionale anche agli studenti e ai lavoratori che vivono in Emilia-Romagna pur non avendo spostato la residenza.

“Una misura importante che mira ad aiutare nel concreto famiglie, studenti e proprietari di immobili penalizzati dalla crisi e a rimettere sul mercato dell’affitto a lungo termine alloggi rimasti vuoti a causa del fermo degli spostamenti – dichiara la Presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti – Chi ha perso il lavoro o subito una riduzione d’orario, chi si trova in cassa integrazione o è stato costretto a chiudere la propria attività non deve essere abbandonato. Come Regione intendiamo costruire un Piano per la casa che dia piena sostanza al diritto all’abitare e guardi alla tenuta sociale della nostra comunità, allo scopo di evitare nuove povertà e diseguaglianze”.