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Coronavirus Rimini Nazionale

Più tutele per personale sanitario: sindacati lanciano raccolta firme

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 16 mar 2020 08:54 ~ ultimo agg. 09:00
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Più tutele per il personale sanitario. Lo chiedono i sindacati della funzione pubblica di CGIL, CISL e UIL denunciando la pericolosità della scelta di non concedere la quarantena al personale se non in presenza di sintomi conclamati. I sindacati lanciano una raccolta firme chiedendo l’abolizione dell’articolo 7 del decreto del ministro Speranza.


L’intervento dei sindacati:

Abolire la quarantena del personale sanitario per avere più personale in servizio.
È questo l’obiettivo dell’articolo 7 del decreto legge 14 2020 recentemente uscito a firma del ministro della Salute Roberto Speranza.
In esso infatti è prevista l’abolizione della quarantena al personale sanitario a meno di presenza di segni sintomi conclamati.
In pratica, chi lavora dentro le strutture sanitarie ed è entrato a contatto con pazienti Covid 19 positivi senza i giusti dispositivi di protezione individuale, se non accusa malessere, continua a lavorare senza che sia accertato se ha contratto o no il virus.
Un meccanismo dal nostro punto di vista pericoloso quello previsto dall’articolo 7, perché sostanzialmente toglie la tutela della salute individuale delle operatrici e degli operatori della sanità.
Ma al tempo stesso potrebbe mettere a rischio quella collettiva, perché si potrebbe creare la condizione per cui chi lavora può diventare un portatore inconsapevole di coronavirus.
Così si rischia di trasformare le strutture sanitarie in punti di propagazione.
In tanti chiamano eroi gli operatori della nostra sanità, probabilmente basterebbe prestare più attenzione alla loro salute.
Anche perché, vediamo continuamente in televisione politici sorridenti ai quali viene fatto il tampone in assenza di segni e sintomi.
Allora bisognerebbe spiegare ad un medico, un infermiere, un OSS, un tecnico di radiologia, una ostetrica o a qualunque altro operatore sanitario, perché per loro, oggettivamente meno esposti, è possibile, mentre non lo è per gli operatori sanitari, che lavorano costantemente a contatto con potenziali rischi e senza dispositivi di protezione.
La petizione lanciata ieri sera sulla piattaforma change.org ha raggiunto in brevissimo tempo la raccolta di migliaia di firme.
Sapevamo che era un problema sentito, ma il numero di firme raggiunto in poche ore ci ha stupito.
A questo punto è bene andare avanti con tutte le forze e l’energia del caso a tutela della salute collettiva.
Per firmare la petizione basta cliccare su questo link – http://chng.it/sbntmCym – e procedere alla sottoscrizione.