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L'ordinanza del sindaco

La stretta a Morciano: stop a attività motoria, anche chi è a piedi deve motivare

In foto: Giorgio Ciotti
Giorgio Ciotti
di Redazione   
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mar 17 mar 2020 19:49 ~ ultimo agg. 18 mar 11:21
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In attesa che siano definite le misure a livello territoriale, il sindaco di Morciano Giorgio Ciotti emette un’ordinanza che limita maggiormente gli spostamenti individuali. L’ordinanza, tra l’altro, vieta l’attività motoria su strade e ciclabili.

L’ordinanza introduce anzitutto il principio secondo il quale i cittadini, per gli spostamenti consentiti dal Dpcm dell’8 marzo scorso (lavoro, situazioni di necessità, salute, rientro presso il proprio domicilio o residenza), debbano percorrere il tragitto più breve per raggiungere la propria destinazione. Sarà dunque consentito uscire di casa per fare la spesa ed acquistare farmaci, assistere familiari malati o per la gestione quotidiana degli animali domestici (esigenze fisiologiche e veterinarie) a patto di rimanere il più vicino possibile alla propria abitazione.

La seconda novità riguarda il divieto, fino al 3 aprile prossimo, delle le attività motorie e qualsiasi pratica sportiva svolta all’aperto in luoghi pubblici quali strade e piste ciclabili, in ragione, oltre che delle motivazioni fin qui espresse, “dei rilevati assembramenti di persone e dell’impossibilità di effettuare controlli sul rispetto della distanza interpersonale di sicurezza”. Disposta, inoltre, la sospensione del mercato settimanale ambulante (anche per quanto riguarda i generi alimentari) e la chiusura degli orti sociali. Il mancato rispetto dell’ordinanza costituisce un reato e comporta, oltre alla sanzione penale prevista dall’art 650 c.p., una ulteriore sanzione amministrativa di 400 euro.

“Provvedimenti – dichiara Ciottiche abbiamo ritenuto necessari in considerazione dell’evolversi del quadro sanitario a livello provinciale, con nuovi casi registrati in particolar modo nella zona sud del Riminese e nel territorio della Valconca. Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto anche da parte delle forze dell’ordine diverse segnalazioni di comportamenti non idonei alla situazione emergenziale in cui ci troviamo: ragioni di pubblica sicurezza ci hanno dunque spinto ad intervenire tempestivamente, andando a disciplinare alcuni aspetti”.