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Le critiche al progetto

Progetti Questura e Stadio. Magrini (Pd): non sosterrò questa operazione

In foto: Juri Magrini
Juri Magrini
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 18 feb 2020 18:21 ~ ultimo agg. 18:23
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Con il percorso avviato per portare la cittadella della sicurezza all’ex Caserma Giulio Cesare, per l’amministrazione comunale di Rimini si apre la possibilità di riqualificare l’area della struttura di via Bassi (vedi notizie). Ieri è stato ufficializzata la candidatura dell’area tra le vie Pascoli – Ugo Bassi – IX Febbraio, quella dello stadio, e Flaminia, a potenziale superficie per edilizia sociale per un totale di 36 alloggi. Analizzando poi il layout che il comune ha dovuto stilare per partecipare al bando si coglie l’intenzione, almeno politica, di mettere mano alla riqualificazione dell’intera zona. Ad esempio ipotizzando proprio nei locali dello stabile ex Questura i prossimi uffici comunali. Una sorta di opzione B in caso non andasse in porto l’operazione con RFI per creare la Casa Comune nell’area della stazione. Oppure la realizzazione di negozi e ristoranti allo stadio. L’operazione però, anche se solo ipotetica e futuribile, lascia alcune perplessità. Forza Italia, che aveva avanzato oltre un anno fa un ipotesi simile, si dice “stupita che il comune sposi una proposta per lungo tempo avversata. Ma anche in maggioranza c’è chi storce il naso. Il consigliere Pd Juri Magrini con un post su facebook annuncia che non sosterrà questa operazione.
Il consigliere ripercorre poi la vicenda. “La proposta che la Giunta ha approvato lunedì mattina in fretta e furia – scrive – prima della scadenza del bando alle 13 dello stesso giorno, è figlia del bando pubblico approvato dalla Giunta regionale il 22 novembre. E’ stata portata a conoscenza della maggioranza sabato alle 11 senza neppure informare che era stato preparato un piano elaborato da mesi a cui hanno lavorato tecnici, presumo pagati, e l’ACER che però ha approvato la delibera, anche quella in fretta e furia, il 13 febbraio”.La motivazione dell’urgenza – prosegue – pare essere la conferma, senza atti, che lo Stato, il Governo (chi?) abbia assicurato che la Questura si sposterà alla caserma Giulio Cesare. Bene quando vi sarà un atto ufficiale si potrà procedere, anche perché in questi giorni sono in corso i lavori in piazzale Bornaccini per spostare lì la Questura con tanto di contratto d’affitto.” Magrini lamenta la mancanza di confronto. “La maggioranza avrebbe dovuto discutere e decidere su quali aree sarebbero potute essere interessate da questo bando regionale, quali edifici, visto che il bando prevede anche la possibilità di acquistare immobili degradati e in disuso. Perché, faccio un solo esempio ma potrei continuare, non comprare alcuni ex hotel fatiscenti a monte della ferrovia, fuori fascia turistica, che creano degrado in alcune parti del territorio comunale? Quale sviluppo urbanistico e quali funzioni sviluppare o togliere nel quadrante di città che afferisce allo stadio-questura-caserma, perché non incrementare per esempio proprio lì aree verdi?”. Il consigliere evidenzia come invece sia stata ripresentata la scheda del PRG che era stata ritirata dopo che la società DA.MA si era resa indisponibile a trovare un accordo col Ministero per l’affitto della Questura. “Quella scheda e quel piano integrato – spiega – avevano un “motore immobiliare” che serviva per pagare il costo di costruzione della funzione pubblica Questura. Quindi, invece di ripianificare in riduzione l’area poiché non vi era e non vi è più quella funzione (verrà spostata alla Giulio Cesare), si è riproposta la stessa logica edificatoria. Anzi si incrementa il residenziale (pubblico e privato) da 4.900 mq a 18.809 mq. Qualcuno potrebbe dire che si riducono complessivamente le superfici, vero, ma le superfici di previsione non quelle esistenti e comunque le superfici della Questura volano nella Giulio Cesare e non spariscono”. Magrini contesta anche l’idea di spostare gli uffici del Comune proprio in quell’area “senza considerare che il Consiglio Comunale pochi mesi fa aveva approvato un protocollo con le Ferrovie dello Stato per spostare in quell’area gli uffici. Presumo che nessuno abbia avvisato RFI e che si dovrà a questo punto rivedere tutto il protocollo“. Nel mirino anche l’incremento del commerciale per potenziare lo stadio. “In sostanza – conclude – dietro ai rendering ben confezionati, ci sono scelte non fatte dagli organismi deputati o fatte solo da qualcuno. Miopie forse volute e scelte che a questo punto è probabile diventino obbligate. La cosa curiosa in conclusione è che si stanno facendo i conti senza l’oste perché di tutte le aree interessate della “ex Questura” il Comune ed Acer non possiedono neppure un filo d’erba”.