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il caso

I gestori dell'America Graffiti denunciano: "Rifiutata la nostra proposta di riaprire"

In foto: sulla porta la scritta "Chiuso per cessata attività"
sulla porta la scritta
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 28 feb 2020 17:12 ~ ultimo agg. 29 feb 14:54
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Dopo alcune settimane di silenzio, i gestori dell’America Graffiti – tramite il loro legale Massimiliano Angelini – tornano a parlare e attaccano i fratelli Parmeggiani, colpevoli a loro dire di  aver rifiutato una proposta che avrebbe “consentito immediata riapertura, con nostro impegno formale a riassumere da subito tutti i dipendenti”. 

La proposta avanzata ai Parmeggiani durante il tavolo in prefettura, al quale partecipano anche il Comune e i sindacati, sarebbe stata la seguente: “Noi della Nettuno 2010 srl abbiamo proposto ai Parmeggiani un periodo di tregua utile a traghettare a fine stagione l’azienda, pagando loro, anticipatamente, il canone di periodo. Utilizzando il tempo anche per reperire finanze necessarie a soddisfare le loro richieste per la cessione della Concessione. Una soluzione che avrebbe consentito una riapertura immediata”. 

Ma dopo una settimana di riflessioni, i fratelli Parmeggiani dicono no: “Ci viene chiesto riserbo e una settimana per valutare la possibilità di un accordo transitorio – raccontano gli ormai ex gestori -. Prefetto, sindacato, Comune e noi in attesa silenziosa delle valutazioni dei signori Parmeggiani. Tutti riuniti ieri allo stesso tavolo ad aspettare l’esito della settimana di muta riflessione. Una controproposta? Una soluzione per i dipendenti? Nulla. Un no secco senza alternative“.

L’avvocato Angelini spiega attraverso un comunicato che i Parmeggiani “vogliono attendere la sentenza e, poi, se verrà consegnata loro l’azienda vedranno di trovare una soluzione senza però prendere alcun formale impegno. Ma come? Non è già stata consegnata loro? Certo! Da quasi un mese. Per disposizione del giudice che gliel’ha consegnata in seguito alla loro richiesta d’urgenza nella quale paventavano “periculum” per la stessa qualora fosse rimasta nelle mani dei miei clienti mani fino alla sentenza”.

I gestori non ci stanno e rincarano la dose: L’hanno ottenuta l’azienda e chiusa. Forse non se ne sono accorti. Forse, per loro, le aziende chiuse sono fuori dal pericolo. I dipendenti, invece, con le aziende chiuse, il ‘periculum’ lo sentono eccome. Triste constatare che per creare quell’azienda ci abbiamo impiegato dieci anni, mentre per distruggerla bastano poche settimane”.