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Effetti del braccio di ferro

Niente bus, studenti a piedi. Aumentano i disagi

In foto: repertorio
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di Redazione   
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gio 20 feb 2020 14:30 ~ ultimo agg. 21 feb 10:45
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La vertenza tra Start romagna e i dipendenti resta complicata. Questa mattina l’incontro tra azienda e sindacati in vista di una nuova giornata di sciopero è saltato: nello stato già critico di questi giorni l’azienda non poteva concedere tutti i permessi sindacali necessari alla partecipazione dei dipendenti. Continua il blocco degli straordinari, la coperta tra i turni da coprire e le richieste di malattie e assenze dei dipendenti è sempre più corta. L’azienda si dice disponibile al confronto (vedi notizia), i sindacati continuano a richiedere nuove assunzioni ma la soluzione non sembra a portata nel giro di breve. L’effetto immediato è che aumentano le corse saltate con conseguenze che inevitabilmente ricadono sugli utenti. Mercoledì erano state una trentina ma oggi sono sono state molte di più.

“I genitori degli studenti sono infuriati. Molti li hanno lasciati a piedi in stazione e altri ai centri studi – fa sapere il consigliere di Rinascita Civica Mario ErbettaTanti genitori mi hanno contattato per i disagi”.

Lo stesso Erbetta segnala una delle situazioni di cui gli è stato riferito. In particolare, una lettera indirizzata da un gruppo di genitori a Start Romagna: “Siamo un gruppo di genitori di ragazzi che frequentano le medie e le superiori residenti nelle zone di via Montecieco, S. Cristina, Dogana e zone limitrofe.
Vogliamo segnalare i gravi disservizi che si stanno verificando questa settimana sul percorso effettuato dalla Linea n. 16.
Lunedì 17 febbraio  la corsa scolastica diretta all’istituto Alberto Marvelli, che percorre la via Montecieco alle ore 7.10, è transitata oltre le 7.40  motivo per cui, non avendo informazioni al riguardo, ci siamo dovuti organizzare  per portare personalmente i ragazzi a scuola.
Ieri mattina, mercoledì 19 febbraio, è saltata la corsa  che porta i ragazzi alle scuole superiori e che dovrebbe transitare nei pressi del ristorante Mulazzani alle ore 7.01.
E’ saltata, almeno nel tratto di via Montecieco, anche la corsa scolastica diretta all’istituto A. Marvelli delle ore 7.10 (orario fermata via Montecieco).
Oggi, giovedì 20 febbraio, è saltata nuovamente la corsa delle ore 7.01 (fermata ristorante Mulazzani).
Riteniamo che un simile comportamento sia inaccettabile dal momento che per noi genitori risulta assai gravoso il non sapere se ogni mattina i nostri figli potranno avvalersi del trasporto pubblico che paghiamo regolarmente.
Abitiamo in una zona di periferia, lontano da scuole e da qualunque altro mezzo di trasporto per cui crediamo sia doveroso e corretto da parte di StartRomagna farsi carico di questo problema.
Comprendiamo che possono esservi difficoltà contingenti ma non è concepibile lasciare una zona sprovvista del servizio  pubblico di trasporto soprattutto trattandosi di corse scolastiche (che di solito sono garantite addirittura durante gli scioperi) e considerato che paghiamo il prezzo dell’abbonamento in via anticipata all’inizio dell’anno scolastico a  condizione che il servizio sia ovviamente garantito.
Al consigliere Erbetta che ci legge per conoscenza chiediamo di farsi promotore e portavoce delle nostre istanze affinché sia risolta al più presto la mobilitazione dei dipendenti StartRomagna e trovata una soluzione che ponga fine agli spiacevoli avvenimenti di questi giorni.
In mancanza ci riserviamo di tutelare i nostri diritti presso le sedi opportune con contestuale richiesta di rimborso del prezzo degli abbonamenti pagati dal momento che non viene garantita continuità ad un servizio per noi fondamentale”.

Una lettrice riminese ci riferisce: “da lunedì a oggi compreso il 2 delle ore 7,20 circa, che porta i ragazzi a scuola, non passa. Potete immaginare il disagio degli studenti a dover aspettare invano un autobus che non passa mai, le famiglie a doverli accompagnare “di corsa” a scuola e il relativo ritardo del genitore sul posto di lavoro. Possibile che non si possa trovare una soluzione? Invito il Comune di Rimini a interessarsi della vicenda, visto che si tratta di servizio pubblico non garantito (a fronte anche di abbonamenti non certo economici)”.