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Interviene anche l'assessore

America Graffiti. Dietro la chiusura una complessa vicenda

In foto: l'America Graffiti @newsrimini.it
l'America Graffiti @newsrimini.it
di Redazione   
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ven 7 feb 2020 15:33 ~ ultimo agg. 8 feb 10:57
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Dietro l’improvvisa chiusura dell’America Graffiti di piazzale Kennedy a Rimini, (vedi notizia lanciata in prima battuta ieri sera sul nostro sito) c’è una questione complessa che ruota intorno al pagamento dei canoni di concessione al demanio. Questione che ha portato a un contenzioso tra i discendenti dei titolari del Nettuno, titolari della concessione, e i gestori dell’American Graffiti che avevano ottenuto in affitto il locale dieci anni fa dalla signora Renata Cabrini, la storica titolare poi deceduta nel 2013.

La diatriba sulle responsabilità del pagamento delle concessioni ha avuto la sua svolta, spiegano i gestori dell’America Graffiti, nel 2018 quando l’Agenzia delle Entrate ha chiamato la società del locale a rispondere del pagamento dei canoni. Canoni che i titolari avrebbero fino a quel momento corrisposto solo “in minima parte e per alcuni anni”. A fronte di questa incombenza i gestori spiegano di essersi visti costretti a interrompere i pagamenti della locazione ai titolari della concessione. Pagamenti fino a quel momento, precisano, sempre regolari.

E’ così cominciato un braccio di ferro giudiziario che, dopo richieste di sequestro e ingiunzioni di pagamento senza esito, ha visto il recente accoglimento provvisorio di un’impugnazione che ha portato alla restituzione del locale ai titolari della concessione, in attesa del pronunciamento definitivo del Tribunale. E ora ventidue dipendenti, che in estate – sottolineano i gestori – sono quaranta, rimangono senza lavoro in attesa di capire se potrà essere garantito il loro diritto alla prosecuzione dei contratti previsto dalla legge.

Afferma la società dell’America Graffiti di Rimini: “In questi dieci anni abbiamo impiegato tutte le risorse possibili per dar seguito alla conduzione di un’azienda che pur tra queste mille difficoltà (non ultimo il cantiere che dal 2016 ha stravolto e bloccato piazzale Kennedy, proprio davanti al locale) ha sempre continuato ad essere aperta, dando un servizio 365 giorni all’anno dalla colazione a tarda notte. Abbiamo sempre pagato regolarmente dipendenti, fornitori e tasse”.

“Continueremo a lottare, in ogni sede e grado di giudizio, per garantire la continuità lavorativa agli oltre venti dipendenti e per tutelare i nostri ingenti investimenti. Continueremo a batterci per continuare a dare vita al Nettuno”.

Sull’intricata vicenda interviene l’assessore alle Attività Economiche del Comune di Rimini Jamil Sadegholvaad: “Come noto lo stabile è oggetto di concessione poiché si sviluppa su un’area del Demanio dello Stato, con il concessionario che ha dato in gestione la struttura a terzi. Da mesi si rincorrevano voci su presunti dissidi tra concessionario e gestore, una situazione conflittuale che oggi evidentemente è esplosa, nelle modalità peggiori.

Informazioni certe riguardo questi dissidi non ne avevamo, anche perché trattasi di dinamiche che non coinvolgono direttamente l’Ente, ma che ci fosse qualche criticità ci è stato confermato dal ritardo da parte del concessionario del pagamento dell’imposta di registro dovuta all’erario per le concessioni dei beni demaniali. Una mancanza, che tra l’altro rappresenterebbe un caso pressoché unico tra tutte le centinaia di concessionari sul territorio di Rimini, che se non sarà regolata entro poche settimane, provocherà l’automatica decadenza della concessione.

Come Amministrazione comuale stiamo seguendo da vicino la situazione e speriamo che possa chiarirsi in tempi rapidi, in primis per il personale del locale lasciato impropriamente e improvvisamente a casa. Questa rappresenta la priorità, al di là delle questioni interne tra privati. E’ chiaro che se la situazione resterà in questa fase di stallo e se il concessionario non regolarizzerà nei tempi la sua posizione con l’erario, scatterà automaticamente la decadenza della concessione. A quel punto si procederà con la riassegnazione del bene, che avverrà attraverso i criteri stabiliti dalla specifica normativa europea”.

Nel tardo pomeriggio di venerdì, è poi comparso un post sulla pagina di America Graffiti Rimini: “È con grande dispiacere che siamo costretti a comunicare la chiusura temporanea del Ristorante America Graffiti di Rimini, per cause non dipendenti dalla nostra volontà.
Stiamo lottando strenuamente per poter riaprire il nostro/vostro locale e restituire così serenità a tutti i ragazzi nostri collaboratori.
La disputa della quale siamo rimasti vittima è complessa e non di facile risoluzione, ma confidiamo che il tempo possa darci ragione. Nel frattempo siamo certi del supporto di tutti i nostri affezionati clienti, noi teniamo duro e non ci arrendiamo. Arrivederci a presto!”.

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