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I numeri dell'opera

La storia ultraventennale del Trc. Costato 92 milioni

In foto: la linea del metromare
la linea del metromare
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 19 nov 2019 14:48 ~ ultimo agg. 18:16
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Un costo totale di 92 milioni di euro, il 60% pagato con fondi statali, il 40% dagli enti locali. Un progetto partito negli anni 90, ma i cui lavori sono partiti solo nel 2012, a causa degli oltre 6 anni di attesa dei finanziamenti da parte dello Stato. 680 gli espropri totali sulla tratta.  A due giorni dal test con studenti e giornalisti si fa il punto sulla ultra ventennale storia del TRC.

L’intervento rientro nel programma delle opere nazionali individuate con delibera CIPE  di fine 2001. Il primo progetto risale alla fine degli anni ’90 e venne redatto sotto il coordinamento dell’ingegner Luigi Napoli. Nel 2001 il coordinatore e responsabile unico diventa l’ingegner Dal Prato che lo resta fino al 2016, quando al suo posto subentra l’ingegner Roberto D’Andrea. Il progettista Ing. Paolo Vergaglia ha firmato il progetto approvato dal CIPE nel 2006; oltre a lui diversi sono i tecnici che hanno contribuito allo sviluppo progettuale fra i quali lo scomparso Ing. Francesco Moschini.

L’apertura dei cantieri è stata condizionata dai pesanti ritardi nell’erogazione dei finanziamenti statali che, pur essendo stati impegnati nel 2006 sono stati resi disponibili solo nel 2011. Nel frattempo era già stato assegnato l’appalto e completata la procedura espropriativa e questo ha consentito di avviare i primi lavori a fine agosto 2012; essi sono stati condotti da una A.T.I. composta da Italiana Costruzioni S.p.A. per la parte civile e Colas Rail per la parte degli impianti di trazione; la consegna definitiva è avvenuta nel gennaio 2013 ed i lavori sono stati ultimati come da scadenza programmata.

La parte economica: Il progetto è stato approvato dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (C.I.P.E.) nel 2006 per un quadro economico complessivo di 92,053 milioni di Euro finanziato per il 60% dallo Stato e per il restante 40% dagli enti locali sottoscrittori dell’Accordo di Programma: Regione Emilia Romagna, Provincia di Rimini, Comune di Rimini, Comune di Riccione e Patrimonio Mobilità Provincia di Rimini (PMR).

Circa 81,5 milioni sono stati destinati alla realizzazione dell’infrastruttura. A questi si aggiungono circa 11,5 milioni per l’acquisto dei veicoli, 38 milioni sono stati complessivamente stanziati delle amministrazioni locali e dalla Regione Emilia Romagna. La realizzazione delle opere infrastrutturali già terminate ammonta a un totale di poco più di 78 milioni. Di questi, 5,7 milioni sono stati destinati agli impianti, più di 8 milioni per la risoluzione di interferenze ferroviarie e per lo spostamento delle reti dei sottoservizi urbani, 3 milioni per l’acquisizione delle aree ferroviarie, 4,2 milioni per le indennità espropriative. Infine, 4,3 milioni sono destinati a spese tecniche, sicurezza e collaudi. 10,5 milioni sono stati destinati all’acquisto dei mezzi. L’infrastruttura vera e propria, al netto delle opere accessorie ha avuto un costo di circa 53 milioni

La validità del progetto – commentano da PMR – e la sua corretta gestione sono testimoniati dal fatto che tutti i contratti stipulati sono stati gestiti all’interno del limite di spesa, tutte le fasi di collaudo dei contratti si sono esaurite senza contenziosi”.

Tutte le vertenze aperte contro PMR per quanto riguarda i 680 espropri (151 decreti) si sono concluse con il riconoscimento della legittimità amministrativa del procedimento svolto dalla stazione appaltante. Residuano procedimenti per la determinazione dell’indennità espropriativa impugnata da alcune proprietà (14 su 680).

PMR è stata individuata come soggetto attuatore e stazione appaltante, mentre Start Romagna sarà incaricata della gestione del servizio di trasporto.