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Crisi dei negozi e dei consumi. Dieci anni complicati anche in Emilia Romagna

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
dom 10 nov 2019 19:06
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In dieci anni in Emilia Romagna si sono perse 3.746 imprese del piccolo commercio (sono passate dalle 46.023 del 2009 alle 42.277 del 2019, -8,1%). Nello stesso periodo quelle dell’artigianato sono diminuite di 19.371 unità (-13,3%, da 145.278 a 125.907). La spesa mensile delle famiglie è invece scesa dai 2.968 euro del 2007 ai 2.958 del 2017 per arrivare ai 2.899 del 2018 (-2,3%). Sono i dati diffusi dalla Cgia di Mestre. Il calo medio in Italia è stato rispettivamente del 2,9% per la spesa mensile, del 12,1 per l’artigianato e del 3,8 per il piccolo commercio. “I piccoli negozi e le botteghe artigiane – commenta il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – faticano a lasciarsi alle spalle la crisi. Queste imprese vivono quasi esclusivamente dei consumi delle famiglie e sebbene negli ultimi anni ci sia stata una leggerissima ripresa, i benefici di questa inversione di tendenza non si sentono. Dal 2007, anno pre-crisi, al 2018 il valore delle vendite al dettaglio nei negozi di vicinato è crollato del 14,5 per cento, nella grande distribuzione, invece, è salito del 6,4 per cento. Questo trend è proseguito anche nei primi 9 mesi del 2019: mentre nei supermercati, nei discount e nei grandi magazzini le vendite sono aumentate dell’1,2 per cento, nelle botteghe e nei negozi sotto casa la contrazione è stata dello 0,5 per cento”.

In pieno clima da campagna elettorale (si vota il 26 gennaio), la candidata alla presidenza della Regione per il centro destra, Lucia Borgonzoni, ne approfitta per puntare il dito sulla Giunta Bonaccini. “Famiglie emiliano romagnole costrette a tagliare, in media, 800 euro all’anno di consumi, dall’epoca della crisi. 19. 371 imprese artigiane perse negli ultimi 10 anni, circa, 2mila dal 2018 ad oggi. I dati della Cgia si aggiungono ad altri numeri che meritano massima attenzione (Uil dice che la cassa integrazione è aumentata del 268% nell’ultimo anno, le dimissioni di madri lavoratrici sono aumentate da 700 a 1300 nella sola città metropolitana di Bologna, migliaia di persone attendono nelle liste d’attesa di diversi ospedali) e restituiscono un altro spaccato di realtà che Bonaccini omette. C’è tantissimo lavoro da fare, anche se il Pd vuole far credere di aver fatto tutto. Non è fingendo di non vedere i problemi che i problemi si risolvono. Per un amministratore omettere pezzi di realtà non è serio né rispettoso degli emiliano romagnoli“.