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E dubbi sulla legittimità

Metromare. PD di Riccione: Tosi "ultimo giapponese"

In foto: il metromare
il metromare
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 17 ott 2019 18:29 ~ ultimo agg. 18:30
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Per il PD di Riccione l’iniziativa di dare incarico a un legale per valutare la legittimità del servizio sperimentale del metromare è un “disperato tentativo” di fermare l’opera da parte del sindaco Tosi, come “l’ultimo giapponese”, e “tenere viva la fiammella della propria esistenza politica” dopo anni di chiacchiere e promesse. Il PD non esclude di ricorrere anche alla Corte dei Conti per valutare la legittimità, in questo caso, della spesa di 12mila euro per un  parere legale su un’opera che ha seguito tutti gli iter previsti.

L’intervento della segreteria PD di Riccione:
Il Ministero per le Infrastrutture e i trasporti ha concesso il nulla osta per l’attivazione della linea sperimentale contestuale al Metromare che collegherà Rimini a Riccione.
Le prove su strada sono state effettuate.
Il decreto per l’istituzione della Linea di Metromare è stato firmato, a chiusura dell’iter procedurale che aveva avviato la Provincia dal momento della convocazione del Comitato di Coordinamento del TRC, svoltosi lo scorso agosto. Tutto ciò, che è di competenza della Provincia, è stato svolto seguendo gli impegni formalmente e pubblicamente assunti, anche a seguendo di numerosi incontri, sopralluoghi e atti amministrativi.
Tutto di fatto è pronto per l’inizio dello svolgimento del servizio.
Ora l’amministrazione comunale di Riccione si ritrova a fare un ultimo, disperato tentativo per opporsi alla messa in funzione di Metromare, affidando un incarico legale di oltre 12.000 euro ad un avvocato al fine di valutare la legittimità delle decisioni assunte dal Comitato Tecnico di Coordinamento del TRC nella riunione del 22.08.2019.
L’opera è terminata, pronta all’uso, a Misano e Cattolica si discute di come allungare la linea per trarne benefici, le categorie economiche sollecitano la partenza e il primo cittadino di Riccione assomiglia sempre di più a quell’ultimo giapponese con l’elmetto che continua a combattere una battaglia persa in partenza, fatta con l’unico scopo di tenere viva la fiammella della propria esistenza politica e di dare motivazioni al proprio esercito, ormai stanco e disilluso, dopo oltre cinque anni di chiacchiere e promesse non mantenute. La cosa grave è che tutto ciò avviene buttando nel bidone soldi pubblici, di tutti i cittadini.
Ci riserviamo ovviamente di porre all’attenzione degli organi preposti (Corte dei Conti in primis) se tale prassi sia legittima: a nostro avviso è molto grave che un amministratore spenda risorse pubbliche per consulenze rispetto alle quali è evidente che non possa esservi alcun esito che possa compromettere un iter amministrativo di fatto legittimamente concluso.
Ci troviamo di fronte ad un Sindaco che in modo piuttosto disperato si sta giocando l’ultima carta di una credibilità già abbondantemente compromessa