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Di concerto con Corte d'Appello

Regionali, al voto il 26 gennaio

In foto: la sede della Regione
la sede della Regione
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 23 set 2019 15:55 ~ ultimo agg. 22:09
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Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha incontrato oggi pomeriggio il presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, al quale ha proposto di tenere le prossime elezioni regionali domenica 26 gennaio 2020.

Il presidente Colonna ha convenuto sulla proposta che, nel rispetto dei tempi fissati dalle leggi, muove dalla necessità di consentire alla Regione di predisporre e approvare la legge di bilancio 2020-2022, assicurando – spiega una nota della Regione – la piena funzionalità dell’Ente ed evitando l’esercizio provvisorio che, al contrario, ne limiterebbe l’operatività, anche rispetto alle misure rivolte alla società regionale.
Il decreto per la convocazione dei comizi elettorali sarà emanato successivamente, così come previsto dalle norme.

 

Soluzione che ovviamente non soddisfa chi spinge per il voto subito. Dichiara il deputato Eugenio Zoffili, coordinatore della campagna elettorale della Lega in Emilia Romagna: “Si voti a Novembre, si voti il prima possibile per il bene di questa regione e dei suoi cittadini. Noi non abbiamo paura come Bonaccini che vuole votare l’anno prossimo”

Rincara la candidata del Carroccio per l’Emilia Romagna Lucia Borgonzini: “Altro che legge di bilancio, quella di Bonaccini è solo una scusa: da parte sua e della sinistra nessun rispetto per gli elettori, tenuti in ostaggio per fare inciuci. Avevamo proposto il voto a novembre, naturale scadenza della legislatura, ma hanno fatto di tutto per restare attaccati alle poltrone ancora un paio di mesi: un insulto per i cittadini e il territorio, che da anni attendono risposte”.

Andrea Bertani, capogruppo del 5 Stelle, parla di inutile suspense: “Visto che da tempo tutti sapevano che si sarebbe optato per il 26 gennaio, Bonaccini poteva annunciarlo prima senza creare una ingiustificata ed inutile attesa”.“Evitare l’esercizio provvisorio approvando il bilancio prima delle elezioni era un elemento da tenere in forte considerazione fermo restando però che i rischi di chiamare alle urne gli emiliano-romagnoli in un periodo non certo favorevole per le condizioni climatiche sono molto alti, soprattutto se si tiene in considerazione che le elezioni del 2014 videro un’affluenza negativa storica per la regione, con appena il 38% di votanti sul totale degli aventi diritto. Quello che auspichiamo adesso – conclude il capogruppo M5S – è che questa scelta, per quanto quasi obbligata, non ostacoli ancor di più il diritto e il dovere dei cittadini di essere informati e di esprimere il proprio voto”.