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Divampa la polemica

Corsini alla Tosi sui condhotel: ha preso un grosso abbaglio

In foto: Andrea Corsini
Andrea Corsini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 26 set 2019 10:27 ~ ultimo agg. 10:40
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Non si fa attendere la risposta dell’assessore al Turismo della Regione Andrea Corsini al sindaco di Riccione Renata Tosi sulla vicenda dei Condhotel e sulle divergenze interpretative della legge regionale che disciplina la materia: “Qui se c’è qualcuno che non conosce la legge è proprio il sindaco Tosi – attacca Corsini – e lo dico con dispiacere perché una città come Riccione meriterebbe una amministrazione che collabora con le altre istituzioni anziché avventurarsi in polemiche improvvide”

Il vero problema è che la Tosi vuole autorizzare un Condhotel in un edificio di nuova realizzazione– prosegue Corsini-, cosa espressamente vietata dalla nostra legge che ha come scopo principale, lo ricordo ancora una volta, quello di evitare la speculazione immobiliare e favorire la riqualificazione delle strutture esistenti.  Forse è proprio questo che dà fastidio? Ma dire no a colate di cemento e dare nuova vita a ciò che c’è già, non dovrebbe essere obiettivo comune di amministrazioni che hanno a cuore uno sviluppo sostenibile e, in buona sostanza, il benessere dei cittadini?”.

“Oltretutto – sottolinea l’assessore – la legge regionale discende dalla normativa nazionale in materia – Dpcm n. 13/2018 – che stabilisce, senza ombra di dubbio, la sua applicazione a strutture alberghiere già esistenti, cosa ribadita peraltro all’articolo 2 della nostra legge che spiega bene come i Condhotel possano essere realizzati solo attraverso la riqualificazione di immobili esistenti alla data di entrata in vigore della legge regionale  che abbiano destinazione ricettiva alberghiera o, come stabilito dall’art. 10, gli immobili esistenti classificati come colonie marine o montane. Quindi mai in nessun punto si apre a immobili di nuova realizzazione. È infatti altresì previsto quale requisito indispensabile ai fini dell’acquisizione della qualifica di Condhotel la riqualificazione delle strutture esistenti con interventi di restauro e di risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia e la demolizione e ricostruzione limitatamente agli edifici che non possiedono i requisiti sismici.

Inoltre l’inserimento della tipologia di Condhotel all’articolo 4 della legge regionale n. 16 del 2004, essendo semplicemente un doveroso adeguamento dell’elenco delle tipologie di strutture ricettive alberghiere previste nell’ordinamento regionale, non consente  in alcun modo di applicare detta tipologia alberghiera anche agli edifici di nuova costruzione, stante che la realizzazione del Condhotel rimane ovviamente soggetta agli specifici requisiti e condizioni previsti dalla LR 3/2019 che non lo consentono”.

Nessun equivoco, dunque, la legge è chiara– conclude Corsinie solo chi è in malafede può leggervi qualcosa che non c’è scritto. Capisco che la sindaca Tosi e la sua Giunta siano in difficoltà nella gestione della città, ma questa volta hanno preso un grosso abbaglio e non possono scaricare su altri, decisioni e responsabilità che sono solo loro”.

C’è da rimanere esterrefatti dalla replica della sindaca all’assessore regionale – aveva affermato il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale a Riccione Sabrina VescoviUn dibattito che andrebbe affrontato in modo serio e condiviso con la città viene ridotto del primo cittadino a “lotta fra bande”. L’interpretazione “particolare” che Riccione da’ alla norma sui condhotel apre alla possibilità che questa tipologia ricettiva possa essere applicata alle NUOVE COSTRUZIONI. Su questo argomento servirebbe un confronto con le categorie e con i cittadini. Perché prevede la possibilità di offrire un “motore immobiliare” per le nuove costruzioni. E quindi un volano per intervenire con un acceleratore finanziario. Eppure la sindaca si limita a declassare un dibattito importante, che andrebbe affrontato nel merito, ad una disputa politica di parte. Facendo la “maestrina” con colui che la legge regionale l’ha scritta e voluta; lottando per cinque anni con lo scopo preciso di dare uno strumento per la riqualificazione del patrimonio alberghiero esistente. Difficile incontrare così tanta arroganza e maleducazione nelle parole di un rappresentante delle istituzioni nella storia della nostra città.

Prendendo, peraltro, un grosso granchio. Perché qualcuno dovrà ricordare alla sindaca che TUTTA la minoranza ha votato contro alla delibera “interpretata” da Riccione. E che per ciò stesso appare evidente che la questione non è di natura politica ma interviene sulla valutazione oggettiva del merito: questa interpretazione aprirà una prateria alla CEMENTIFICAZIONE DELLE AREE VERDI nella zona turistica. Cercare di sviare il dibattito sulla classificazione delle “seconde case” è poi addirittura offensivo. Fateci quel che volete con le destinazioni urbanistiche degli appartamenti dei condhotel. Ma non prendeteci in giro. Volete garantire un motore immobiliare, quello della vendita degli appartamenti, nelle nuove costruzioni, laddove oggi non è possibile farlo. Pretendete di farlo interpretando a vostro comodo una legge fatta da altri con indicazioni chiare. Il Condhotel si applica alle strutture ESISTENTI. Perché l’obiettivo della Regione è il CONSUMO ZERO DEL SUOLO!!!!! Invece a Riccione si sta tentando l’assalto alla diligenza, nascondendo dietro il sostegno alla imprenditorialità, un disegno preciso per favorire nuovo cemento! Ma quale imprenditorialità sindaca? Quella degli albergatori no di certo. Loro potrebbero usare la norma sui Condhotel senza il bisogno di estenderla alle nuove costruzioni. Che bisogno c’è nel 2019, nel contesto di un dibattito mondiale sulla sostenibilità ambientale, di colare nuovo cemento? Dando anche un acceleratore finanziario per agevolarne la partenza? È una gran fatica contrapporre il buon senso alla mistificazione. Ma noi non molliamo. Rimanendo dalla parte degli imprenditori che vogliono riqualificare le loro strutture alberghiere. Quelle esistenti”.