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Discussione sui condhotel

Condhotel, il consiglio di Riccione approva ma il Pd vota no

In foto: il dibattito Vescovi - Tosi
il dibattito Vescovi - Tosi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
ven 20 set 2019 14:46 ~ ultimo agg. 21 set 10:30
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Edilizia in primo piano ieri sera nel consiglio comunale di Riccione. E’ arrivato il via libera alla norma che riduce gli aumenti degli oneri di urbanizzazione definiti a livello regionale e quella di recepimento della legge sui Condhotel. Non sono mancate però le discussioni, in particolare su quest’ultimo tema.

Non mette d’accordo tutti a Riccione, anzi, la delibera che recepisce la legge regionale sui condhotel. Il provvedimento è passato in consiglio comunale con il voto positivo della maggioranza e quello contrario di M5S, Patto Civico e Pd. Un no, quest’ultimo, che fa scalpore vista l’area politica dalla quale è scaturita la legge regionale. In realtà la capogruppo Sabrina Vescovi ha rivolto un plauso alla nuova norma dell’Emilia Romagna ma ha posto l’accento sulle modifiche elaborate dall’amministrazione in fase di recepimento e coordinamento col RUE. In particolare l’esponente del Pd ne ha criticato l’applicazione anche alle nuove edificazioni. Interpretazione respinta al mittente con fermezza dal sindaco Renata Tosi. “In Emilia Romagna, e non solo a Riccione, – dice – questa norma si potrà usare non solo per la rigenerazione ma anche per le nuove costruzioni. E’ stata inserita una nuova attività e questo vale per tutti.”

All’ordine del giorno poi anche “ La nuova disciplina del contributo di costruzione a seguito del recepimento della delibera legislativa m.186/2018 della Regione Emilia Romagna”. L’amministrazione ha deciso di calmierare gli aumenti previsti dalla Regione per gli oneri nei settori del residenziale, turistico-ricettivo, commerciale, direzionale e produttivo. Il 1° ottobre entrerà in vigore la nuova disciplina regionale di fronte alla quale i Comuni hanno la facoltà di rivedere al ribasso gli oneri, in termini percentuali all’interno di griglie definite o di lasciare i valori inalterati e, automaticamente, soggetti ai nuovi parametri stabiliti in delibera.

La delibera ha visto il sostegno della maggioranza, il no del Pd e l’astensione di M5S e Patto Civico.

Le ragioni del voto contrario del Pd in una nota

La norma regionale sui condhotel è una grande opportunità per il rilancio del turismo costiero.
Una norma costruita in modo ragionato e con un obiettivo chiaro: la riqualificazione dell’offerta turistica.
Una leva straordinaria per gli imprenditori.
Che hanno bisogno di un quadro certo di applicazione.
Il turismo ha bisogno di imprenditori che innovino, di cose nuove e modelli rigenerati.
Ma il modo di procedere della Tosi non li tutela e non offre loro nè un quadro certo e inattaccabile nè tempi sicuri per l’avvio degli interventi di riqualificazione.
Con la scelta irresponsabile della Tosi di uscire dal seminato della legge regionale, applicando la stessa anche alle nuove costruzioni e stravolgendo la destinazione turistico ricettiva in residenza temporanea, gli imprenditori rischiano di perdere tempo e soldi.
Laddove la norma regionale prevede che il 40% di unità abitative sia classificato come Condhotel (almeno 7 camere, servizi accessori da parte del gestore, portineria unica, gestione delle unità immobiliari affidata al gestore unico della struttura affinchè siano assegnate alla clientela per il servizio alberghiero, nei periodi di mancato utilizzo dai proprietari), la Tosi applica la destinazione residenziale trasformando la destinazione alberghiera in seconda casa da mettere in vendita.
Come in una qualsiasi operazione di speculazione immobiliare. Appartamenti e non residenza turistica alberghiera.
Laddove la legge regionale prevede in via esclusiva interventi di ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente la Tosi estende la norma alle nuove costruzioni.
A Riccione ci sono già troppe camere d’hotel e appartamenti.
Ogni metro quadro in più è un colpo alla sostenibilità ambientale del territorio. Carico antropico, visuale libera a mare, ombre in spiaggia ecc…
Lo sviluppo turistico ha bisogno di visione e innovazione, non di speculazione.
Gli imprenditori hanno bisogno di partiche certe e corrette.
La politica ha bisogno di buonafede: l’applicazione della legge sui condhotel non rispetta né la ratio della norma, né il principio del consumo zero del suolo voluto dalla regione stessa, nè gli imprenditori che stanno per investire i loro soldi a Riccione.
Sono queste le ragioni del nostro voto contrario.