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200mila firme

Legge Salvamare. Fondazione Cetacea consegna firme al ministro, c'è anche la Colò

In foto: la consegna al ministro. Presente anche Licia Colò
la consegna al ministro. Presente anche Licia Colò
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 9 mag 2019 19:01
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Sono state consegnate al Ministero dell’Ambiente le oltre 200.000 firme raccolte con la petizione “Si approvi subito la legge affinché i pescatori diventino sentinelle del mare”. Obiettivo, sostenere la legge Salvamare lanciata su Change.org da Fondazione Cetacea Onlus e Marevivo Onlus. Ad incontrare il Ministro Sergio Costa c’erano anche il presidente della Fondazione Cetacea Sauro Pari e Tomas Parenti, comandante del peschereccio Levriero II di Rimini. Nella delegazione, nella quale spiccava la madrina Licia Colò, anche Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo, e Stephanie Brancaforte, Executive Director di Change.org
Ringrazio le oltre 200 mila persone che hanno firmato la petizione per sostenere la legge Salvamare. Sono il segnale di una condivisione che sento nel Paese davvero ampia. Non passa giorno senza che arrivi al ministero un’adesione alla campagna per eliminare la plastica monouso, soprattutto ora alla vigilia della stagione balneare. I pescatori aspettano questa legge, i cittadini pure. Sono fiducioso che l’iter della legge proceda spedito ha dichiarato Sergio Costa, ministro dell’Ambiente.
Nonostante il DDL SalvaMare, che consente ai pescatori di riportare a terra i rifiuti solidi marini, che raccolgono accidentalmente durante l’attività di pesca, sia passato al Consiglio dei Ministri – ha detto Rosalba Giugni  è necessario che la legge sia approvata al più presto, come richiesto dalla associazioni e dagli stessi cittadini italiani. Si tratta di un primo traguardo per combattere la marine litter, ma occorre che non ci siano ritardi normativi per liberare al più presto il mare dai rifiuti. È importante ridurre il problema alla radice e che la Legge Salva Mare sia completata recependo al più presto la direttiva europea sulla plastica monouso tra l’altro lacunosa perché, come già sottolineato da Marevivo, non include i bicchieri di plastica”.
Da anni collaboriamo coi pescatori dell’Adriatico per la salvaguardia delle tartarughe marine e dei delfini e due anni fa, nell’ambito del progetto Europeo Clean Sea Life, abbiamo cominciato ad organizzare azioni di Fishing for Litter – ha spiegato Sauro Pari . In questa occasione abbiamo raccolto lo scoramento dei pescatori, costretti ogni giorno a ributtare in mare l’immondizia presa dalle loro reti. Di qui l’appello al Ministro che rinnoviamo affinchè la legge Salvamare abbia un iter veloce ed affronti anche il nodo del reperimento fondi per lo smaltimento dei rifiuti marini. Occorre evitare quanto accaduto con la 472 del 2013″.
Come Change.org siamo felici di aver supportato questa campagna che ha saputo portare all’attenzione delle istituzioni la voce di oltre 200.000 cittadini. In questi mesi – ha affermato Stephanie Brancaforteabbiamo portato all’attenzione della politica diverse campagne lanciate da cittadini e associazioni che chiedono azioni concrete alle istituzioni per mettere una parola fine all’utilizzo della plastica e all’inquinamento che questa produce sui nostri territori. Siamo felici che il Ministro dell’Ambiente sia in ascolto delle richieste che vengono dai cittadini e dalla società civile e ci auguriamo di poter continuare a interrogare proficuamente la politica su quelle che sono le priorità dei cittadini italiani in merito ad ambiente e sostenibilità”.
Per Licia Colò I cittadini sanno molto poco di quanto sia difficile far nascere concretamente una legge. Nei mesi scorsi abbiamo letto su tutti i giornali del Decreto Salvamare all’interno del quale finalmente i pescatori venivano autorizzati a portare in porto l’enorme quantità di spazzatura che ogni giorno raccolgono nel corso del loro lavoro. Io, come un qualsiasi cittadino, ho gioito leggendo quanto è uscito sui giornali, e soltanto dopo un attento approfondimento mi sono resa conto che affinché questa legge diventi realtà c’è ancora strada da percorrere. Credo che con la consegna di 200.000 firme al ministro dell’ambiente Costa si dimostri come un gran numero di cittadini abbia fretta di vedere azioni concrete e per questo tutti noi auspichiamo che il decreto Salvamare diventi velocemente una legge ed “entri in porto” il più velocemente possibile“.

E’ intervenuto anche Tomas Parenti, 22 anni, più giovane comandante di peschereccio della marineria di Rimini e “spazzino del mare”: “Noi da ormai quattro mesi tutte le settimane riportiamo in porto i rifiuti, in media un grosso sacco da 30-40 chilogrammi ad ogni uscita. Ultimamente stavamo pescando più plastica che pesce, arrivando anche a rompere un numero elevato di reti. Era necessario fare qualcosa, soprattutto sensibilizzare chi di dovere a far trovare al porto dei cassonetti appositi per noi pescatori altrimenti paradossalmente rischiamo invece una multa. Per questo motivo, molti preferiscono ributtare in mare i rifiuti che tirano su dalle reti, anche se stiamo cercando di convincere tutti a fare come noi“.