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A Roma lo studio UniMoRe

Inceneritore. Trasferta romana per il sindaco Spinelli

In foto: la delegazione di Coriano al Ministero
la delegazione di Coriano al Ministero
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
mer 13 feb 2019 13:12 ~ ultimo agg. 17:13
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Trasferta romana per il sindaco di Coriano Domenica Spinelli che, insieme all’assessore Pazzaglia e alla dottoressa Ferrari dell’Università UniMoRe, è stata ricevuta al Ministero dell’Ambiente. Un confronto con i tecnici per presentare lo studio sull’impatto dell’inceneritore di Raibano costato a Coriano e Riccione 40mila euro a testa. “Ho spiegato che abbiamo fatto uno sforzo economico notevole per questo studio ma ce ne vorranno altri. Quindi ho chiesto un contributo al ministero e lo chiederò anche alla Regione” spiega il sindaco a Tempo Reale (Icaro).  La prossima settimana è previsto l’incontro a Bologna. Mentre non è ancora arrivata una risposta dall’ente più vicino, la provincia. A fine mese ci sarà però un confronto col presidente Santi sul registro dei tumori. Intanto il sindaco si consola col buon esito dell’incontro romano nel quale Coriano si è anche proposto come comune sperimentale nel quale iniziare a mettere in atto alcune buone pratiche per arrivare al post – incenerimento.

Tra gli obiettivi elencati dal comune di Coriano nella lettera al ministro Costa ci sono l’aggiornamento dei limiti di emissione degli impianti di incenerimento, il ripensamento del Piano Nazionale Gestione Rifiuti puntando all’autonomia Regionale e la definizione di piani regionali sostenibili e autonomi che prevedano il ridimensionamento degli impianti di smaltimento in favore di quelli di recupero.

La lettera al ministro Costa

Vorremmo ringraziarLa per la disponibilità dimostrata dal Ministero all’analisi dello studio da noi presentato.
Questo studio fa parte del cammino che il Comune di Coriano ha intrapreso alla ricerca di soluzioni più sostenibili per
la gestione dei rifiuti.
Sin dal 2013 è stato coinvolto per contribuire alla redazione e miglioramento del Piano Regionale e insieme al
Comune di Parma ha sottoscritto e contribuito ad una Proposta di miglioramento del Piano Regionale predisposta dal
Comune di Forlì.
Diversamente dal Piano Regionale, che prevedeva alla prima stesura un numero di 8 impianti di incenerimento, la
proposta alternativa presentata, prendendo a riferimento gli stessi flussi di rifiuti del Piano Regionale, prevedeva al
massimo solo 4 impianti nel territorio Regionale.
Il Piano alternativo venne bocciato.
Il Comune di Coriano coerentemente con quanto proposto decise di continuare a lavorare sui temi della proposta di
Piano Regionale alternativo.
Nasce nel 2016 una collaborazione con il Comune di Riccione per progettare e realizzare uno studio di sostenibilità
comparativo sulla gestione dei rifiuti in Emilia Romagna, con l’obiettivo di analizzare e comparare la sostenibilità
ambientale sociale ed economica di diversi scenari di gestione dei rifiuti in Emilia Romagna.
Il fine è quello di supportare i processi decisionali con una maggiore consapevolezza circa le potenziali conseguenze
economiche ambientali e sociali connesse a modalità alternative di trattamento dei rifiuti. Lo studio, effettuato
attraverso la metodologia LCA, presenterà i punti di forza e di debolezza che caratterizzano un processo o attività
durante l’intero ciclo di vita dei rifiuti prodotti , ovvero da quando li produciamo fino a quando vengono smaltiti.
Il metodo LCA è un metodo standard regolamentato da norme standard, le stesse utilizzate per redigere il Piano
Regionale dei Rifiuti più conveniente da parte della Regione, da software di calcolo riconosciuti e più utilizzati a
livello internazionale che prendono a riferimento dati e valori internazionali, i dati e le emissioni monitorate da Arpa e
dati e misurazioni di monitoraggi di emissioni aggiuntivi e complementari previste dallo Studio.
I monitoraggi aggiuntivi su inquinanti presenti in aria, acqua e terreno sono stati effettuati con Centraline poste nei
pressi della Scuola materna di Sant’Andrea in Besanigo, hanno avuto luogo nel luglio 2017 per circa una settimana.
Un Progetto ambizioso che è costato circa 40.000 € sia per il Comune di Coriano sia per il Comune di Riccione.
In relazione ai risultati vorremmo evidenziare da prima che le emissioni dell’inceneritore sono conformi ai limiti
imposti dalla normativa ed emettono una quantità giornaliera di metalli pesanti che non vengono intercettati dagli
impianti di filtraggio.
In secondo luogo lo studio, prendendo in esame lo stesso modello utilizzato dalla Regione, conclude che è
ambientalmente più conveniente ridurre il numero di inceneritori.
Questo conferma scientificamente la correttezza della proposta alternativa effettuata nel 2014, utilizzando gli stessi
dati di ingresso, la stessa metodologia e parametri più completi. I risultati sono relativi alla Regione Emilia-Romagna
ma possono essere tranquillamente estesi anche alla gestione dei rifiuti dell’Italia
Ora il Comune di Coriano e i suoi cittadini hanno due compiti.
Il primo presentare alla Regione le conclusione dello studio effettuato per contribuire alla riduzione degli inceneritori
per smaltire i rifiuti urbani indifferenziati, anche alla luce delle nuove direttive europee orientate al recupero di materia
piuttosto che al recupero di energia.
Il secondo compito è quello di continuare con la differenziazione dei rifiuti ed essere di esempio per i comuni vicini
per confermare la riduzione dei rifiuti indifferenziati e aumentare quelli differenziati.
Ora il Sindaco Domenica Spinelli, con ordine del giorno n.96 del 21.11.2018, portato in consiglio comunale il
29.11.2019, con l’approvazione della maggioranza, si impegna nella presentazione dello Studio in tutte le sedi
istituzionali per favorire un cambiamento radicale nel mix di impianti di gestione dei rifiuti nazionale e regionale che
prediliga il recupero di materia e la riduzione delle emissioni.
Inoltre il Sindaco Domenica Spinelli richiede l’aggiornamento dei limiti di emissione e l’aggiornamento dei prodotti da
monitorare stabiliti nel D.L. 11.05.2005 n. 133 “Attuazione delle direttiva 2000/76 CE, in materia di incenerimento dei
rifiuti”.
Gli obiettivi quindi da perseguire per giungere al post-incenerimento sono, per quanto ci riguarda, sostanzialmente 3:
1) aggiornare i limiti di emissione degli impianti di incenerimento, ormai datati.
2) Ripensare al Piano Nazionale Gestione Rifiuti puntando all’autonomia Regionale
3) Stabilire dei piani regionali sostenibili ed autonomi che prevedano il ridimensionamento degli impianti di
smaltimenti in favore di quelli di recupero o la giusta programmazione di realizzazione degli stessi.
Tutto questo dobbiamo continuare a sostenere con appositi studi al quale noi vorremmo poter dare il nostro
contributo come “comune sperimentale” e per questo, visto le sempre più ristrette disponibilità dei bilanci comunali,
chiediamo la possibilità di valutare finanziamenti ministeriali a sostegno dei futuri studi e una concertazione tra Ente
e Ministero per predisporre ulteriori controlli al fine di ridurre i limiti autorizzativi.
Ringraziando Lei ed i suoi collaboratori per l’attenzione dimostrataci, restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore
chiarimento o approfondimento.