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Cocoricò e Tari non versata

De Meis. "Capodanno non a rischio". E annuncia che chiederà i danni

In foto: Fabrizio De Meis, patron del Cocoricò (Newsrimini)
Fabrizio De Meis, patron del Cocoricò (Newsrimini)
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 17 dic 2018 18:05 ~ ultimo agg. 18 dic 13:02
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“In caso di pagamento, la società potrà riaprire le porte e la discoteca lavorare per il Capodanno” aveva detto il comune di Riccione parlando dell’ordinanza che ha imposto la chiusura alla discoteca Cocoricò, rea di non aver mai pagato la Tari, la tassa sui rifiuti (vedi notizia).

La direzione dello storico locale, invece, rilancia e annuncia che: il Capodanno non è a rischio, che farà ricorso contro l’ordinanza, e che al Comune chiederà i danni. 

In una nota Fabrizio De Meis, CEO della FDM la società che gestisce il Cocoricò, spiega che con l’Ufficio Tributi del Comune di Riccione era stato cominciato un percorso per rateizzare il pagamento di quanto dovuto: “un piano di rateazione che, in sintonia con quanto richiesto, abbiamo rispettato alla lettera” dice De Meis. Rateizzazione che era stata concordata – seppure in maniera informale – con gli uffici comunali anche per il pagamento dei 15.500 euro della TARI 2018. Dopo un acconto di 3mila euro, la prima rata doveva essere pagata la prossima settimana. Tutto questo, spiega ancora De Meis, a fronte di “un’anomalia di imposizione alla fonte dovuta ad un evidente errore del calcolo delle superfici tassabili e non considerando inoltre che il Cocoricò che è considerata un’azienda stagionale che servita la sua attività non superando le 60 giornate all’anno”.

L’azione del Comune viene quindi definita un atto che comunque non metterà a repentaglio il futuro dell’attività della discoteca.  “In questi anni abbiamo affrontato e superato momenti difficili. Supereremo anche questo” è la considerazione.

“Faremo inoltre immediatamente ricorso al TAR, ritenendo questo Regolamento comunale, incoerente ed incostituzionale” aggiunge

Non solo. “Stiamo inoltre con i nostri legali valutando anche la possibilità di richiedere un risarcimento poiché il danno economico che ci sta comportando è gravissimo, visto che il clima di incertezza sul Capodanno non favorisce la prevendita delle prenotazioni”.

. “Così come non posso infine non far notare”, conclude Fabrizio De Meis, “come questa ordinanza, voglia in sé essere un segnale di intransigenza amministrativa e che il Cocoricò era ed è il miglior veicolo per la sua diffusione”.