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Nazionale Politica

Bando periferie: il "caso" resta aperto

In foto: un rendering del lungomare
un rendering del lungomare
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 8 minuti
gio 9 ago 2018 13:42 ~ ultimo agg. 19:26
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Continua a far discutere l’emendamento al Milleproroghe approvato all’unanimità in Senato che prevede lo slittamento di due anni della seconda tranche di finanziamento per i progetti del Bando delle Periferie. Tra questi, quello per il lungomare di Rimini nord al quale erano stati assegnati da convenzione 18 milioni. Oltre allo scontro su cosa era incostituzionale o meno, resta anche incertezza su quali saranno i progetti che finiranno “sub judice”.

Raffaella Sensoli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, sottolinea per il progetto di Rimini Nord – che pure era alla fase esecutiva – il basso punteggio ricevuto. “Il sindaco Gnassi invece di fare propaganda dovrebbe interrogarsi sul perché il progetto riminese inserito nel bando governativo per le periferie ha ricevuto una valutazione così bassa, appena 35 su 100, risultando tra gli ultimi dei progetti di tutta l’Emilia-Romagna. Come ha ben spiegato il sottosegretario Castelli siamo intervenuti davanti una pronuncia di illegittimità delle Corte Costituzionale su un caso provocato dai suoi compagni di partito, assicurando comunque il finanziamento dei progetti più virtuosi, ridando centralità alle Regione e sbloccando 1 miliardo di euro per oltre 8000 enti locali”.

“L’emendamento approvato adempie ad una sentenza della Corte Costituzionale che aveva rilevato come le scelte precedenti cancellassero il ruolo delle Regioni – spiega Raffaella Sensoli –  È chiaro che il Governo Gentiloni ed il PD di Renzi avevano in mente un disegno per cui tutto il potere doveva essere nelle mani del capo seduto a Roma, pronto a dare, anzi a promettere, soldi a chi stava sul territorio: promettere, perché il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente Governo per metà dell’importo complessivo. In realtà i progetti virtuosi, cioè quelli con punteggio da 70 in su andranno avanti. Ce ne sono anche nella nostra regione. L’altra parte dei progetti dovranno essere nuovamente verificati. Si tratta di progetti che hanno ricevuto una valutazione più bassa spesso fino alla metà della sufficienza: Rimini per esempio ha ottenuto appena 35 punti su 100. Progetti quindi da verificare, rivalutare e forse rivedere. Come abbiamo sempre detto bisogna guardare le cose nel merito e nel dettaglio. Quindi Gnassiconclude Raffaella Sensoli – prima di alzare polveroni mediatici riflettesse sulle proprie mancanze, a cominciare alla bontà del progetto presentato, oltre a chiedere spiegazioni anche ai suoi colleghi di partito che hanno votato l’emendamento proprio perché era corretto farlo. Noi non siamo assolutamente contrari alla riqualificazione della città ma deve essere fatta in maniera seria e non con il metodo di questa amministrazione che troppo spesso spaccia per progetti di riqualificazione diapositive con qualche bella immagine”.

La graduatoria del Bando delle Periferie

Oggi arriva anche la voce della Lega tramite la parlamentare Elena Raffaelli e il segretario della Lega riminese Bruno Galli.

“Prima di tutto è bene sapere che il Pd, prima con Renzi e poi con Gentiloni, ha dispensato promesse che non poteva mantenere e garantito soldi che non poteva spendere. Il bando periferie infatti è stato finanziato (dal governo precedente) per metà dell’importo complessivo con le risorse stanziate sulla base di una norma (comma 140 della finanziaria del 2016) sulla quale è intervenuta una pronuncia di illegittimità costituzionale (sentenza n. 74 del 2018 della Corte Costituzionale). Quindi i primi 24 progetti che peraltro hanno ricevuto un punteggio superiore a 70/100 ed erano immediatamente esecutivi verranno finanziati regolarmente, mentre quelli rientranti nel secondo blocco su cui ricade un principio di illegittimità in termini di copertura finanziaria sono, al momento, in stand by. Oltretutto” – spiegano la Raffaelli e Galli – “gran parte di quest’ultimi progetti non sono esecutivi e difficilmente potrebbero diventarlo vista la palese carenza progettuale”.
“Sulla base della sentenza della Corte Costituzionale, con l’emendamento votato all’unanimità dal Senato, abbiamo liberato 2 mld di euro (prima bloccati dal Pd con l’assurda austerity imposta dalla legge di bilancio). Finalmente tornerà ad esserci possibilità di spesa per tutti i Comuni che hanno saputo ben amministrare, non solo per quelli del bando, i quali, comunque, avranno coperture per i primi impegni presi e anche per altre opere. Allo stesso tempo si tiene viva la graduatoria del bando periferie spostandone il finanziamento al 2020, per trovare risorse reali e spendibili e non inesistenti, con cui realizzarlo legalmente. In sintesi, il Pd con le sue polemiche strumentali mente, mentre quello in Parlamento, conoscendo la questione, per salvare la faccia ha votato l’emendamento”.
“Abbiamo guardato con attenzione alle risorse disponibili – conclude la Raffaelli – operando sulla base di un duplice criterio: quello della qualità e realizzabilità dei progetti presentati. Si tratta, in buona sostanza, di una nuova modalità di distribuzione delle risorse che non guarda più alle singole periferie ma ad un territorio ben più ampio che, nel nostro caso, si chiama Romagna”.

L’intervento di Marzio Pecci (capogruppo Lega a Rimini)

Ho sempre sostenuto che il “Parco del mare”, per come veniva presentato era il prodotto della politica degli annunci del Sindaco di Rimini.
Il progetto di Torre Pedrera appartiene a questa politica. La sceneggiata del sindaco di ieri sulla sospensione dei finanziamenti sul bando periferie ha messo a nudo il re.Infatti chiedo ai cittadini: come può essere finanziato un progetto che a un bando arriva 102simo con 35 punti su cento?
Fino a ieri il Sindaco ha detto che sarebbero arrivati 18 milioni …. ma i soldi per il 102esimo non ci sono! Quelli a disposizione bastano per i primi 24 progetti cioè per quei progetti che hanno un punteggio superiore a 70 punti. Ecco le ragioni del rinvio del finanziamento dei bandi arrivati con meno di 70 punti.
Ricordate al Sindaco che il rinvio lo ha votato anche il suo ex segretario Matteo Renzi!

L’intervento di Gennaro Mauro (Movimento Nazionale per la Sovranità):

Nessuna rapina come annunciato da Gnassi, i 18 milioni per la riqualificazione di Rimini Nord sono stati sospesi per porre un rimedio al pasticcio compiuto dal centrosinistra nella scorsa legislatura. Da circa quattro mesi si era a conoscenza della sentenza 74 della Corte Costituzionale che censurava il legislatore nazionale per non aver coinvolto le Regioni su una materia di loro competenza, rimettendo tutto in discussione. Gnassi non poteva non sapere, lo sfogo sa tanto di sceneggiata napoletana : annunciare la disubbidienza fiscale con il mancato trasferimento della quota IMU di competenza dello Stato significa ripercorrere le gesta di  Masaniello. Basta aizzare gli operatori economici e i cittadini di Rimini Nord.

Ribadiamo dal centrodestra che restano in piedi tutte le nostre perplessità su un progetto di riqualificazione di Rimini Nord non ci ha mai entusiasmato, abbiamo sempre eccepito che è stato costruito esclusivamente sui 18 milioni reperibili con il bando delle periferie. Risorse insufficienti, Il territorio da Torre Pedrera a Rivabella necessita di ulteriori opere infrastrutturali e di un migliore arredo urbano per il lungomare rispetto a quanto previsto da Gnassi.

Ma siamo convinti che Rimini non debba comunque perdere i 18 milioni previsti dal bando delle periferie. Bisogna immediatamente sbloccare le risorse. Abbiamo appreso che il governo Gentiloni non aveva garantito la copertura finanziaria,  e quindi spetta al nuovo governo trovare le risorse. Tutti dovranno fare la propria parte, dai parlamentari del centrodestra riminese al presidente della Regione Emilia Romagna. Ora da Gnassi ci aspettiamo una rivisitazione del progetto anche alla luce delle ulteriori risorse provenienti da R.F.I. come oneri di compensazione per la chiusura dei passaggi a livello (vedi notizia). 

Sul fronte dell’Amministrazione Comunale, dopo la tonante conferenza stampa di ieri del sindaco Gnassi, a contestare le spiegazioni delle forze di governo e l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini intervenuto con un post su Facebook: “E’ falso sostenere che non ci sia copertura per il miliardo e 600 milioni destinati ai 96 comuni italiani. Ottocento milioni sono stati stanziati con delibere Cipe. Altri ottocento milioni attraverso il comma 140 di una legge di bilancio di due anni fa. Del resto tutte quelle convenzioni, che ora il governo vuole considerare carta straccia, avevano avuto la verifica e la registrazione della Corte dei Conti. Non un organismo politico quindi, ma il massimo organismo di validazione contabile. Chiamatelo come volete ma al di là del credo politico si tratta di furto contabile.

L’intervento di Stefano Giannini (segretario provinciale del PD):

Le motivazioni portate in queste ore da esponenti locali della maggioranza di Governo per giustificare il blocco dei finanziamenti stanziati dal Bando Periferie, sono emblematiche di uno stato confusionale i cui effetti vengono pagati dalle comunità locali che (come nel caso di Rimini) possono contare su istituzioni governate con efficienza e competenza. Purtroppo una cultura di governo non si improvvisa e, quando si passa dalla propaganda via social alla dura realtà delle scelte d’affrontare, i nodi vengono al pettine.

Quello che é intollerabile é che il prezzo di dilettantismi e incapacità, penalizzi realtà dinamiche, colpevoli di avere sottoscritto un accordo con lo Stato ed essersi attivate di conseguenza. Diciamolo in altri termini: é come se un cittadino stipulasse in banca un mutuo per acquistare una casa, registrasse l’atto dal notaio, comprasse i mobili e poi qualcuno gli notificasse che era uno scherzo.

In questo caso lo scherzo penalizza le imprese e i cittadini che sulla base di un percorso di ampia partecipazione avevano condiviso un progetto di significativa riqualificazione dell’area nord di Rimini. Questo per Il Partito Democratico é intollerabile: anche nelle peggiori stagioni della politica italiana non si é mai visto un vilipendio della credibilità dello Stato promosso da chi ha la responsabilità di governare il Paese in un momento in cui il senso di responsabilità dovrebbe essere messo al primo posto. In una democrazia non ci sono Governi amici o nemici, ma governi seri in cui il rispetto degli impegni presi viene prima di tutto.

L’intervento dei consiglieri regionali Rossi e Pruccoli:

Bene togliere 18 milioni a Rimini!

Sembra fantascienza ma è il proclama firmato dal senatore Croatti e dalla consigliera regionale Sensoli.
Il territorio, la città, hanno la priorità su ogni altro interesse o convenienza corporativa. Su questo, in ogni tempo e ad ogni latitudine, quando c’erano da difendere risorse per progetti voluti e sostenuti dai cittadini non sono mai esistite parti politiche, ma il partito della città.

Così è stato sino all’altro ieri, quando con una decisione assunta su esclusiva base politica (altro che atto dovuto…), il Governo gialloverde a Roma  ha pensato bene di rimangiarsi un accordo e convenzioni firmato dallo Stato e 96 Comuni capoluogo d’Italia, evidentemente per recuperare risorse da utilizzare a propria discrezione.

Se al governo ci fosse stato Renzi, Gentiloni,  il centosinistra saremmo andati all’attacco.

E qui sta l’altro elemento tragico della cosa: l’emendamento ‘Blocca Italia’ di lega e 5 Stelle viene addirittura rivendicato dai parlamentari e dai consiglieri regionali eletti a Rimini, espressione dei territori di elezione. Non si era mai visto che un consigliere regionale e un parlamentare eletto a Rimini gioissero perché un governo porta via 18 milioni già assegnati alla città

L’onorevole Croatti e la consigliera pentastellata Sensoli non si vergognano di sostenere il ‘furto’ di 18 milioni di euro già destinati dallo Stato Italiano a quella zona di territorio riminese che va da Rivabella a Torre Pedrera.

Incredibile ma vero, addirittura ne gioiscono. La ‘rapina’ consumata ai danni di Rimini viene rivendicata con argomenti risibili a cui neppure loro credono. Leggendo le note stampa di Croatti&Sensoli traspare un chiaro e netto ‘Ce ne sbattiamo di Rivabella, Viserba, Viserbella e Torre Pedrera. Tanto peggio per Rimini e tanto meglio per noi’. Il motivo? Semplice. Devono ubbidire ed essere fedeli a chi gli ha dato la poltrona. Dipendono da chi gli garantisce 20mila euro al mese, anche se chi gli dà lo stipendio toglie 18 milioni alla loro città.

Rimini sa riconoscere e saprà chi ringraziare per questo tentativo di ‘furto con scasso’ da cui sinora si è verbalmente sfilata l’onorevole Giulia Sarti. Chiediamo a Lei, onorevole Sarti: può fare almeno una cosa per Rimini, città dove vive e abita? Può dimostrare che il Movimento 5 Stelle sul territorio riminese non è rappresentato dalle allucinanti teorie giustificatorie avanzate dal duo Croatti/Sensoli? Quando l’emendamento arriverà alla camera, Lei, onorevole Sarti, avrà la possibilità di dimostrare che quello che conta per il suo movimento sono i cittadini e le comunità, e non solo quello che dice Casaleggio e l’esatta geolocalizzazione del proprio portafogli.

Soprattutto basta bugie, basta fare a pezzi qualunque legge, accordo o convenzione con lo stato.
Facciamo così, utilizzando un metodo e un linguaggio caro ai produttori di bugie seriali sul web sfatiamo le bugie che il trio cinquestelle sostiene per giustificare quanto accaduto con l’emendamento votato dal Senato.

BANDO PERIFERIE VERO O FALSO

1)     Risorse solo per pochi. FALSO!

Ben 25 milioni sono i cittadini dei 96 Comuni.

E’ un progetto PERIFERIE. Le periferie si trovano dove esistono le periferie, cioè nei capoluoghi e nelle grandi città.

2)     Non ci sono risorse per altri Comuni al di fuori dei 96. FALSO!

Ci sono già 350 milioni per gli altri Comuni non capoluogo.

3)     Risorse a solo 24 Comuni perché meritevoli. FALSO!

Ci sono state 3 tranche di finanziamento:

– 500 milioni per i 24 Comuni (convenzioni firmate marzo 2017)

– 800 e 800 milioni per tutti gli altri (convenzioni firmate dicembre 2017)

Tutti i Comuni sono stati giudicati meritevoli. Tutti i relativi finanziamenti e convenzioni sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, sottoscritte convenzioni che implicano oneri da rispettare.

4)     Più risorse ai Comuni per sblocco avanzi. FALSO!

Gli avanzi dati ai Comuni sono avanzi/risorse che sono già e solo dei Comuni.

1,6 miliardi del Bando Periferie sono risorse dello Stato e che lo Stato dà ai Comuni per il problema periferie.

5)     Non sanno come trovare i soldi per le promesse elettorali. Prendono quelle dei Comuni. VERO!

6)     Vogliono decidere a Roma a chi dare risorse e non far decidere ai Comuni e ai  cittadini per le loro periferie. VERO!

7)     Tutto è perduto. FALSO!

Se c’è stato un errore al Senato, alla Camera a settembre si può ripristinare il finanziamento alle periferie.

8)     Tutto è perduto. FALSO!

Ricorsi, diffide, vie legali per assicurare ai Comuni giustizia e risorse assegnate.