Addio all'ora legale? L'UE dice no alla proposta, almeno per ora
Non solo la concorrenza sempre più agguerrita, il meteoterrorismo e, per gli operatori balneari, anche le incertezze sulla Bolkestein oggi dall’Europa è arrivato anche il tentativo di “togliere” un’ora di luce alle giornate estive. Dai paesi più settentrionali dell’UE si era infatti avanzata la richiesta di proporre l’abolizione dell’ora legale rea di farci vivere da marzo ad ottobre a ritmi che non sarebbero rispettosi di quelli circadiani con conseguenze negative, secondo gli scettici, sulla salute, sull’agricoltura e anche sulla sicurezza stradale. La richiesta però non è stata accolta dal Parlamento europeo. La risoluzione approvata oggi è stata modificata con degli emendamenti che ne hanno limitato la portata: si chiede infatti non più di abolire ma di studiare la questione ed “eventualmente proporre una modifica” della direttiva Ue del 2000 che regola l’alternanza tra ora legale e solare.
Su vantaggi e svantaggi del cambio di orario la scienza non è univoca: da una parte c’è chi sottolinea come il nostro fisico impieghi circa una settimana ad assestarsi e il mutamento del ciclo sonno-veglia possa creare ansia, nervosismo e stanchezza ma altri ricercatori affermano che un’ora in più di luce incide invece positivamente sull’umore e sulla produzione di vitamina D (fondamentale per il sistema immunitario).
Senza trascurare, guardando anche il portafoglio, il risparmio energetico indotto dall’ora legale.