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Emporio solidale. Il bilancio della spesa per chi è in difficoltà

In foto: da emporiorimini.it
da emporiorimini.it
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 6 apr 2017 15:43 ~ ultimo agg. 7 apr 14:27
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A circa un anno dall’apertura “Emporio Rimini”, l’emporio solidale dove persone in difficoltà possono andare fare a una normale spesa di generi alimentari, presenta il bilancio dell’attività aggiornato al 31 dicembre. Un’esperienza che mette insieme, nel nome della solidarietà, diverse anime del territorio.

2.238 spese effettualte e 363 tessere rilasciate nei primi 109 giorni di apertura, per un totale di 1.100 assistiti. Per metà sono famiglie da tre a cinque componenti, il 26% invece famiglie unipersonali. 427 i bambini delle famiglie beneficiarie. Gli italiani sono il 57,9%. L’87% risiede nel comune di Rimini, ma il progetto interessa anche il distretto della Valmarecchia. Il 16,2% ha tra i 35 e i 44 anni, la fascia più rappresentata. Il 70% dei beneficiari non si era mai rivolto alle Caritas: l’Emporio intercetta quindi molta della fascia grigia delle nuove povertà.

L’esperienza dell’emporio riminese si segnala, tra quelle simili, per la sua natura di progetto di comunità. Per avviare il progetto, nato nell’ambito del piano strategico e concretizzato con un protocollo firmato in Prefettura, il Comune di Rimini, Caritas e Volontarimini hanno investito circa 80mila euro ciascuno, diversi privati hanno poi contribuito. A indirizzare le persone sono sia le Caritas che i servizi sociali e le associazioni. Per poter avere la tessera, oltre a reddito e residenza, bisogna anche mostrare di essere attivamente alla ricerca di un lavoro.

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www.emporiorimini.it


 

Emporio solidale. Il bilancio della spesa per chi è in difficoltà“Un vero e proprio progetto di comunità – ha spiegato Gloria Lisi, vicesindaco di Rimini che ha coinvolto, insieme, Istituzioni, associazionismo e privati. Un modo virtuoso di fare welfare, uscendo dalla logica assistenzialistica, con uno spirito di sussidiarietà circolare. Fuori da una logica di nicchia, dove ognuno si tiene i suoi poveri, abbiamo lavorato insieme per andare ad intercettare insieme quella zona grigia di cittadini che, seppur non ancora scivolati verso la povertà estrema, si stanno sempre più indebolendo. Un servizio di distretto, che vede insieme Rimini e i Comuni della Valmarecchia che, attraverso un protocollo in cui associazioni eterogenee, che prima non avevano mai collaborato, interagiscono tra loro. Non un servizio come gli altri, imposto e rigido, quì ognuno può, in autonomia, scegliere i prodotti più adatti ai suoi bisogni. Ad ognuno è chiesto di rimettersi  in gioco collaborando con noi e aiutando gli altri, insieme ai volontari. Emporio è anche servizio di supporto alle famiglie e ai bambini, 427 quelli assistiti. Un progetto di comunità che, mi auguro, possa e debba diventare un progetto della città”

“Un luogo lontano da quelli della povertà estrema –  spiega Pietro Borghini, Presidente dell’Associazione Madonna della carità, capofila del progetto – che intercetta una povertà relativa ma altrettanto difficile da affrontare. Un mix di risorse pubbliche e private che, attraverso un protocollo di intesa, caso unico in Italia, interagiscono insieme alle libere donazioni di privati. Più o meno il 30% delle persone servite sono occupate, dei workin poors che fanno fatica ad arrivare alla terza settimana. Abbiamo un paniere di 25 prodotti, donati o comprati, e un sistema di lavoro che va anche ad incidere sugli sprechi alimentari”