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Regione Sanità

La Regione annuncia: dal prossimo anno vaccinazioni obbligatorie al nido

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 1 lug 2016 15:56 ~ ultimo agg. 2 lug 17:26
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Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini oggi ha dato l’annuncio: per iscrivere i propri figli all’asilo nido sarà obbligatoria vaccinazione.
“Perché al primo posto la tutela della salute dei bambini. E perché siamo l’Emilia-Romagna”, è il suo primo commento sui social network. L’obbligo entrerà in vigore dal prossimo anno “garantendo flessibilità perché serviranno mesi per garantire a tutti di potersi mettere in condizione”. Aggiungendo anche un richiamo particolare ai genitori italiani: “negli asili chi viene da paesi dove si muore per certe malattie vaccina per primo”.

La sanità pubblica stima la percentuale di vaccinati che garantisce la miglior protezione a tutta la popolazione almeno nel 95%.
In Emilia-Romagna la copertura, per tutte le vaccinazioni, è sempre stata molto buona, una delle migliori in Italia. In particolare per le obbligatorie le coperture, fino agli inizi degli anni 2000, superavano il 98%. Fra il 2009 e il 2010 è iniziata una graduale diminuzione, che si è accentuata particolarmente dal 2013 a oggi, passando dal 95,7% (nel 2013) al 93,4% nel 2015, con una perdita di oltre due punti percentuali in soli due anni. In alcune aree della regione poi, in particolare nel riminese, le coperture sono al di sotto del 90% (87,5% nel 2015).

“La settimana prossima – spiega l’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturiincontriamo i responsabili delle società scientifiche. E’ importante che la copertura vaccinale torni ad essere superiore al 95%, è il segnale che non ci saranno nuovi malati. Sia chiaro, non vogliamo mettere in difficoltà nessuno, né i servizi né tantomeno i genitori: ci sarà tempo tutto l’anno prossimo per adeguarsi. Vogliamo evitare intoppi burocratici, per cui la trasmissione dei documenti che attestano le avvenute vaccinazioni potrà essere gestita direttamente dal Servizio sanitario regionale con i nidi”.

La  novità rientra nel progetto di legge che aggiorna e rivede l’organizzazione dei servizi educativi per la prima infanzia dell’Emilia-Romagna e riattribuisce le funzioni prima in capo alle Province. La nuova legge, che Abolita la legge regionale 1/2000.

Il progetto di legge regionale “Servizi educativi per la prima infanzia” – spiega la regione – si orienta verso una maggiore flessibilità organizzativa dei nidi e dei servizi educativi integrativi, proponendo un modello che vede al centro il nido classico, full time o part time, con orario tradizionale, e intorno una rete di servizi più flessibili (sperimentali, domiciliari, integrativi, spazi genitori-bambini) con orari più elastici.
Dal punto di vista della salute, il Progetto di legge introduce il rispetto degli obblighi vaccinali per difterite, tetano, poliomielite ed epatite B. E questo sarà un vincolo per l’ammissione ai servizi educativi per la fascia di età 0-3 anni.
Altre misure contenute nel provvedimento sono la valutazione della qualità dell’offerta, la valorizzazione della formazione e del progetto pedagogico, la semplificazione della distribuzione delle risorse per la gestione e la qualificazione dei servizi, che vengono direttamente assegnate dalla Regione ai Comuni o loro Unioni.
La riforma istituisce anche un sistema di accreditamento per i servizi educativi: chi vorrà ricevere finanziamenti pubblici potrà contare su un percorso più snello, assai diverso da quello vigente nel sistema socio-sanitario. Alle strutture che vogliono accreditarsi sarà infatti richiesto soltanto il progetto pedagogico, la presenza di un coordinatore pedagogico di riferimento e uno strumento di autovalutazione della propria attività.