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Attualità Regione

Concessioni balneari. La Regione non si arrende: "inaccettabili considerazioni Evans"

In foto: l'assessore Corsini
l'assessore Corsini
di Redazione   
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sab 30 lug 2016 14:24 ~ ultimo agg. 31 lug 10:52
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La Regione Emilia-Romagna è decisa nel proseguire il negoziato politico con la Commissione europea e a far valere l’unicità del proprio servizio di spiaggia. A guidare la “crociata” è l’assessore al turismo Andrea Corsini:  “Le considerazioni del direttore generale Lowri Evans sono inaccettabili e in contrasto con la sentenza della Corte di Giustizia, che lascia invece la porta aperta alla ricerca di soluzioni nel quadro delle norme europee. La Regione rimane decisa nel chiedere al Governo un negoziato politico, anche duro, con la Commissione”.
“Rimaniamo fermi sui punti che riteniamo fondamentali, e che devono servire a costruire il negoziato in questi 18 mesi di tempo utile per approvare la nuova legge quadro– continua Corsini- In primo luogo il riconoscimento del periodo transitorio e del valore commerciale delle imprese, vero punto di tutela dell’investimento e del lavoro portato avanti in tanti anni dagli operatori balneari, e poi l’ammortamento delle quote degli investimenti non ancora ammortizzati. Fondamentale poi l’aspetto della durata delle concessioni e il calcolo dei canoni, che non può essere basato sui valori dell’osservatorio immobiliare, ma deve essere equo e sostenibile per le imprese”.
Irrinunciabile inoltre per la Regione il riconoscimento della professionalità e dell’esperienza acquisita dagli operatori, da far valere in sede di negoziato. “Nella trattativa con la Commissione europea il Governo deve far valere la nostra unicità- aggiunge l’assessore Corsini- Siamo diversi dal Portogallo e dalla Spagna: in Italia e in particolare in Emilia-Romagna abbiamo una tipicità ed una organizzazione dei servizi di spiaggia che non ha eguali in Europa. Non è accettabile che l’Italia, a differenza di altri Paesi, non negozi soluzioni positive per la categoria, a tutto vantaggio dell’offerta turistica italiana. Il prodotto turistico delle nostre coste ha bisogno di essere innovato ma per poter investire gli imprenditori necessitano di un quadro normativo chiaro e certo”.