Singularity, in arrivo l'intelligenza artificiale?
Singularity è un’università californiana, un istituto di ricerca ed educazione nonprofit connesso alle tematiche dell’intelligenza artificiale (Singularity Institute for Artificial Intelligence (SIAI) e che opera sul potenziamento cognitivo, ma soprattutto una corrente di pensiero che prende sempre più vigore.
Il precursore, negli anni ’50 del secolo scorso, fu Von Neumann mentre il suo massimo teorico è oggi il superconsulente di Google, Ray Kurzweil.
Singularity è l’ipotesi secondo la quale l’accelerazione del progresso tecnologico diventa così veloce che supererà la capacità che gli esseri umani hanno di comprendere tale progresso.
In genere la Singolarità si riferisce all’avvento di una intelligenza superiore a quella umana, e ai progressi tecnologici che, a cascata, si presume seguirebbero, salvo un importante aumento artificiale delle facoltà intellettive di ciascun individuo.
Secondo alcuni studiosi il punto di non ritorno sarà quando alcuni super computer progetteranno e realizzeranno altri super computer inaugurando l’era della loro riproduzione autonoma e del tutto slegata dall’intervento umano. E se anche i nuovi super computer volessero continuare a stare al nostro servizio sarà sempre probabile che essi – come scrive Federico Rampini ne “L’età del caos” – interpretino a loto modo i nostri desideri e, ad esempio, nel caso chiedessimo loro di debellare tutte le malattie contagiose potrebbero risolvere alla radice il problema eliminando l’intero genere umano.
Futurologia? Fantascienza? Non si direbbe, visto che finanziatori delle ricerche sull’intelligenza artificiale non mancano e spesso vengono dal mondo militare e da ambienti finanziari che non hanno certo tra i principali obiettivi i diritti umani.