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Attualità Economia

Riforma enti camerali. I presidenti e l'on. Arlotti: a rischio sostegno al territorio

In foto: Fabrizio Moretti, presidente della Camera di Commercio di Rimini
Fabrizio Moretti, presidente della Camera di Commercio di Rimini
di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 26 gen 2016 10:32 ~ ultimo agg. 15:07
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Preoccupazione per il futuro degli enti camerali. Ad esprimerlo i presidente delle Camere di Commercio di Rimini e Forlì-Cesena, Fabrizio Moretti e Alberto Zambianchi, che insieme stanno lavorando all’accorpamento dell’ente. La preoccupazione nasce per i contenuti della bozza del decreto di Riforma del sistema, che nei prossimi giorni dovrà essere varato dal Consiglio dei Ministri.  “L’attuale testo del Decreto – sostengono – riduce le Camere di Commercio a meri gestori di funzioni burocratico amministrative“. Si prevede un drastico ridimensionamento delle entrate e prevede il taglio di importanti funzioni.

In particolare le “Camere non potrebbero più svolgere le funzioni per la promozione e lo sviluppo delle economie locali e dei sistemi di micro, piccola e media impresa e ciò porterebbe ad una inaccettabile dispersione di professionalità e competenze e allo svuotamento di interesse reale per la partecipazione delle rappresentanze associative“. I due presidenti ritengono indispensabile la revisione della bozza e ricordano come gli enti in Romagna si siano sempre fortemente impegnati per il sostegno alle imprese “direttamente, attraverso le loro Associazioni di Categoria, i Consorzi Fidi, ecc., e cercando ogni forma di collaborazione con Istituzioni e Attori dei territori (Banche, Università, Enti Locali, …), per garantire le migliori opportunità di crescita dell’economia e del lavoro”.

All’appello di Moretti e Zambianchi si unisce quello del parlamentare del Pd Tiziano Arlotti:

Il decreto attuativo della riforma delle Camere di commercio che dovrebbe essere discusso la prossima settimana dal Consiglio dei ministri rischia di penalizzare fortemente il mondo delle piccole e medie imprese. Gli enti camerali sarebbero infatti privati di funzioni che svolgono da decenni con competenza a favore dei territori, cosa che porterebbe a gravi ripercussioni sui sistemi locali e sull’occupazione. Il sostegno che viene dato dalla Camera di commercio al sistema economico in una realtà come quella riminese, dove il 95% delle imprese contano meno di 9 dipendenti, è fondamentale. Penso all’internazionalizzazione, alla formazione, al supporto per le attività delle aziende.

Non possiamo vanificare il ruolo e le funzioni delle Camere di commercio. Per questo ho già scritto al sottosegretario alle Semplificazioni e pubblica amministrazione, Angelo Rughetti, chiedendo che le previsioni del decreto delegato siano conformi ai vincoli e alle indicazioni dettate dalla legge delega che prescriveva una razionalizzazione delle funzioni e non una eliminazione delle stesse. E’ importante inoltre riconoscere una premialità alle realtà che come quella riminese hanno scelto di fondersi su area vasta attivando un processo virtuoso di riorganizzazione.

Fondamentale, infine, salvaguardare un sistema camerale composto da una forza lavoro qualificata che rappresenta un patrimonio di professionalità che non può essere disperso“.