14 comuni in meno grazie alla fusioni. Nel 2016 tocca a Mondaino, Saludecio, Montegridolfo
Dal primo gennaio 2016 i comuni emiliano romagnoli scenderanno a 334, erano 14 in più solo nel 2013. Frutto della legge sul riordino istituzionale che ha visto concludersi finora 8 processi di fusione che hanno determinato la nascita di altrettanti Comuni unici al posto dei 22 preesistenti. Dopo Poggio Torriana nel 2014, lo scorso anno nel riminese i cittadini si sono espressi positivamente per Montescudo-Monte Colombo che nascerà ufficialmente proprio il primo gennaio. Nel nuovo anno, spiega l’assessore al Riordino Emma Petitti, “nei nuovi Comuni fusi si insedieranno i commissari che, aiutati dagli ex sindaci, traghetteranno gli enti fino all’insediamento dei nuovi organi eletti dai cittadini.”
Il 2016 si terrà invece il referendum relativo a Mondaino, Saludecio e Montegridolfo che hanno già inviato istanza di fusione alla Regione.
Grazie alle fusioni i Comuni, oltre ad una razionalizzazione della spesa, possono ottenere contributi regionali ad hoc (per 15 anni) e statali (per un decennio): la legge di stabilità 2016 ha stabilizzato gli stanziamenti statali per incentivare le fusioni (30 milioni annui), raddoppiando la misura dell’incentivo previsto.
Inoltre, per attenuare l’impatto dell’introduzione del principio di equilibrio di bilancio per i nuovi enti, la legge di stabilità 2016 ha stabilito l’assegnazione prioritaria, ai Comuni nati da fusione dal 2011 in avanti, degli spazi finanziari ceduti dalle Regioni; la stessa legge ha anche dato alle fusioni facoltà di assumere personale a tempo indeterminato per coprire il “turn over” al 100 % della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio l’anno precedente.
Viene, infine, riconosciuta ai nuovi Comuni unici la priorità nei programmi e nei provvedimenti regionali che prevedono contributi a favore degli enti locali.