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Attualità Provincia

Provincia di Rimini, la Mappatura Mafie in Emilia-Romagna (2010-2015)

In foto: La copertina
La copertina
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 24 lug 2015 12:07 ~ ultimo agg. 30 lug 14:25
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L’Osservatorio provinciale sulla criminalità organizzata e per la diffusione di una cultura della legalità ha pubblicato oggi sul sito web www.legalita.rn.it (di prossima uscita la pubblicazione cartacea) la Mappatura Mafie in Emilia-Romagna (2010-2015).

La mappa delle Mafie Emilia RomagnaL’Osservatorio Provinciale nasce grazie al progetto DIPAFEC finanziato dalla UE e con il contributo della Regione Emilia-Romagna e si avvale di due importanti strumenti, quali lo Sportello Giustizia (che fornisce un servizio gratuito di consulenza, ascolto e orientamento ai percorsi di denuncia per i reati di mafia, estorsione e usura) e il Centro di Documentazione (che ha lo scopo di ampliare la conoscenza del fenomeno mafioso nel nostro territorio, mettendo a disposizione del pubblico materiali e documentazione in prestito e per consultazione).

Scopo di questo lavoro è l’analisi della penetrazione di ’ndrangheta, camorra e mafia siciliana (sono state quindi escluse le mafie allogene e la criminalità organizzata pugliese) nel nostro territorio. Una penetrazione, quella delle mafie in Emilia-Romagna, purtroppo ormai accertata (e confermata dall’indagine Aemilia, che ha evidenziato quanto radicate siano talune organizzazioni nel territorio regionale).

Le ’ndrine calabresi dimostrano di essere le più attive nel territorio, in particolare nell’Emilia occidentale e nell’area bolognese. La presenza strutturata di Grande Aracri, una volta conclusasi – con la morte dei principali rivali – la faida interna con i Dragone, ha permesso un radicamento nel tessuto economico-sociale che non ha eguali nel resto della regione.

Per ciò che concerne la Camorra, la presenza è molto radicata, anche se non ai livelli della criminalità calabrese, nel territorio dell’Emilia Occidentale con una netta predominanza del clan dei casalesi, in particolare le fazioni Schiavone e Zagaria. Negli ultimi anni si assiste ad un processo di strutturazione della presenza anche nella zona romagnola e nella Repubblica di San Marino.

Infine per Cosa Nostra si attendono le risultanze investigative di cui ha scritto recentemente la Direzione Nazionale Antimafia: sono quattro le indagini su cui stanno lavorando magistrati e forze dell’ordine. Al di la di questo, la resilienza della mafia siciliana in Emilia-Romagna è un dato ormai acquisito, sebbene la presenza nel territorio sia scemata, probabilmente anche a causa delle azioni di contrasto che hanno interessato Cosa Nostra a livello nazionale nei due decenni precedenti.

L’analisi è corredata da due mappe che presentano le famiglie mafiose nel territorio regionale e i settori economici (legali e illegali) in cui le tre organizzazioni sono attive.

“La lotta alla criminalità e a tutte le mafie – dichiara il presidente della Provincia di Rimini, Andrea Gnassila si fa anche promuovendo conoscenza e consapevolezza. La si fa quindi anche con il lavoro documentale, archivistico, divulgativo. Ed è un lavoro indispensabile e insostituibile perché, oltre a mettere in rilievo il disegno di una ragnatela devastante fatta di collegamenti altrimenti poco visibili, incide proprio sulla cultura e sulle coscienze. Sapere è l’anticamera di reagire; guardare dentro l’abisso è il primo passo per superarlo.”